Con un dribbling magistrale la DC supera Mussoni, scarta PSD, AP e NS e scatta sulla fascia cercando di guadagnare terreno verso la porta in vista delle elezioni. Ecco riassunto l’ultimo comunicato stampa della Democrazia Cristiana riguardo ai tagli sull’indennità di malattia che, negli ultimi dodici mesi, hanno provocato tantissimi problemi alle persone affette da malattie gravi (e alle loro famiglie).
Durante la finanziaria dell’anno scorso, ricordiamo, Mussoni ha infilato un articolo per tagliare i sussidi economici alle persone affette da malattie gravi: con la scusa di colpire chi si finge malato per prendere giorni di ferie, il Segretario alla Sanità di Bene Comune decise che è giusto trattare malattie oncologiche e degenerative alla stregua di malattie comuni.
I Consiglieri di RETE protestarono uscendo dall’aula dopo che la maggioranza approvò questo articolo in Consiglio. In seguito abbiamo presentato emendamenti e un ordine del giorno per chiedere al Consiglio di abolire il famigerato provvedimento, ma niente da fare.
Ora il pdcs si accorge che “gli effetti delle modifiche normative apportate a questa materia non soddisfano pienamente le aspettative, evidenziando elementi di vulnerabilità e distorsione” e “ritiene fondamentale avviare un confronto fra Maggioranza, Governo e Organizzazioni Sindacali”. Se ne accorge ora, dopo un anno. Meglio tardi che mai, ci viene da dire. Noi ci auguriamo che questo messaggio sibillino significhi che quell’articolo scomparirà dalla faccia della terra ripristinando i vecchi diritti, ma nel frattempo chi risarcirà le famiglie che hanno pagato sulla propria pelle il provvedimento infausto?
E la dc per chi parla, per sé? Per la coalizione? E il PSD, che in teoria dovrebbe difendere lo stato sociale, che ha prestato il fianco all’introduzione di un articolo che con un colpo di spugna ha cancellato anni di lotte per i diritti, cosa ne pensa?
Comunque sia, questo desolante panorama ci fa capire un paio di cose:
1) ogni Segretario di Stato pensa e agisce per sé: la Segreteria Sanità taglia qualche diritto, quella all’Industria affetta un migliaio di alberi, quella al Territorio sacrifica zone a parco per cederle ai privati, il tutto senza un disegno di sistema, senza un criterio sensato se non la sistematica devastazione del paese e l’annichilimento dei suoi abitanti;
2) la maggioranza è incapace di prevedere gli effetti concreti delle proprie norme. Se un Segretario dice che una cosa si deve fare, si fa punto e basta e il resto del branco esegue gli ordini di scuderia. Non è un caso che spesso, appena approvata una legge, le settimane e i mesi seguenti il governo emani decreti su decreti per andare a modificare norme approvate pochi giorni prima. Il risultato? Impossibile capire quali parti di una legge siano in vigore e quali siano state modificate con provvedimenti successivi.
Non c’era bisogno di aspettare un anno per capire che gli effetti dell’articolo sulle indennità di malattia sarebbero stati disastrosi ma, chissà perché, il confronto viene invocato dopo che il danno è stato fatto. Nessuno si è posto il problema del confronto con l’opposizione quando Mussoni ha inserito all’ultimo momento i tagli in finanziaria, tutti l’hanno difeso.
Anche questo, secondo noi, fa parte di un modo sbagliato di intendere la politica: l’abitudine, ormai divenuta consuetudine, di approvare qualsiasi porcheria all’interno della Finanziaria è uno schiaffo in faccia alla democrazia. Considerato che tutto quello che viene inserito in finanziaria non può essere sottoposto a referendum è facile capire perché sia il momento più atteso dell’anno per foraggiare i poteri forti e colpire i cittadini comuni.
L’anno scorso avevamo presentato una serie di proposte che avrebbero consentito allo Stato di risparmiare 26 milioni di euro di sprechi e privilegi senza toccare le tasche dei cittadini (le trovate sul nostro sito). Non ne è stata accettata neppure una.
Noi rimaniamo in attesa di conoscere quali mazzate colpiranno la cittadinanza il prossimo anno, voi se potete partecipate alle sedute del Consiglio. Almeno vi renderete conto da quale mano viene sferrato il colpo.
Comunicato stampa
Movimento RETE
Durante la finanziaria dell’anno scorso, ricordiamo, Mussoni ha infilato un articolo per tagliare i sussidi economici alle persone affette da malattie gravi: con la scusa di colpire chi si finge malato per prendere giorni di ferie, il Segretario alla Sanità di Bene Comune decise che è giusto trattare malattie oncologiche e degenerative alla stregua di malattie comuni.
I Consiglieri di RETE protestarono uscendo dall’aula dopo che la maggioranza approvò questo articolo in Consiglio. In seguito abbiamo presentato emendamenti e un ordine del giorno per chiedere al Consiglio di abolire il famigerato provvedimento, ma niente da fare.
Ora il pdcs si accorge che “gli effetti delle modifiche normative apportate a questa materia non soddisfano pienamente le aspettative, evidenziando elementi di vulnerabilità e distorsione” e “ritiene fondamentale avviare un confronto fra Maggioranza, Governo e Organizzazioni Sindacali”. Se ne accorge ora, dopo un anno. Meglio tardi che mai, ci viene da dire. Noi ci auguriamo che questo messaggio sibillino significhi che quell’articolo scomparirà dalla faccia della terra ripristinando i vecchi diritti, ma nel frattempo chi risarcirà le famiglie che hanno pagato sulla propria pelle il provvedimento infausto?
E la dc per chi parla, per sé? Per la coalizione? E il PSD, che in teoria dovrebbe difendere lo stato sociale, che ha prestato il fianco all’introduzione di un articolo che con un colpo di spugna ha cancellato anni di lotte per i diritti, cosa ne pensa?
Comunque sia, questo desolante panorama ci fa capire un paio di cose:
1) ogni Segretario di Stato pensa e agisce per sé: la Segreteria Sanità taglia qualche diritto, quella all’Industria affetta un migliaio di alberi, quella al Territorio sacrifica zone a parco per cederle ai privati, il tutto senza un disegno di sistema, senza un criterio sensato se non la sistematica devastazione del paese e l’annichilimento dei suoi abitanti;
2) la maggioranza è incapace di prevedere gli effetti concreti delle proprie norme. Se un Segretario dice che una cosa si deve fare, si fa punto e basta e il resto del branco esegue gli ordini di scuderia. Non è un caso che spesso, appena approvata una legge, le settimane e i mesi seguenti il governo emani decreti su decreti per andare a modificare norme approvate pochi giorni prima. Il risultato? Impossibile capire quali parti di una legge siano in vigore e quali siano state modificate con provvedimenti successivi.
Non c’era bisogno di aspettare un anno per capire che gli effetti dell’articolo sulle indennità di malattia sarebbero stati disastrosi ma, chissà perché, il confronto viene invocato dopo che il danno è stato fatto. Nessuno si è posto il problema del confronto con l’opposizione quando Mussoni ha inserito all’ultimo momento i tagli in finanziaria, tutti l’hanno difeso.
Anche questo, secondo noi, fa parte di un modo sbagliato di intendere la politica: l’abitudine, ormai divenuta consuetudine, di approvare qualsiasi porcheria all’interno della Finanziaria è uno schiaffo in faccia alla democrazia. Considerato che tutto quello che viene inserito in finanziaria non può essere sottoposto a referendum è facile capire perché sia il momento più atteso dell’anno per foraggiare i poteri forti e colpire i cittadini comuni.
L’anno scorso avevamo presentato una serie di proposte che avrebbero consentito allo Stato di risparmiare 26 milioni di euro di sprechi e privilegi senza toccare le tasche dei cittadini (le trovate sul nostro sito). Non ne è stata accettata neppure una.
Noi rimaniamo in attesa di conoscere quali mazzate colpiranno la cittadinanza il prossimo anno, voi se potete partecipate alle sedute del Consiglio. Almeno vi renderete conto da quale mano viene sferrato il colpo.
Comunicato stampa
Movimento RETE
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