Movimento RETE in merito alla situazione dei rifiuti presso il sito di Gaviano
Senza entrare in merito alla sperimentazione di tale tecnologia e alle sue ricadute, è opportuno segnalare come AASS abbia già il mandato di dare piena attuazione ad un altro progetto che, se ben gestito, porterebbe alla riduzione della quantità dei rifiuti.
Come tutte le cose, se invece le cose vengono gestite male si tramutano in sprechi e disservizi.
Ci soffermiamo in particolare sulla gestione dell’umido.
La frazione umida raccolta in maniera differenziata viene depositata a Gaviano, dopo essere lavorata con biocelle presso il centro di multiraccolta di San Giovanni. In quest'area adibita allo stoccaggio temporaneo, l'ammendante dovrebbe procedere a maturazione, prima della vagliatura finale del compost.
Come si evince dalle foto allegate, scattate Domenica 16 Ottobre presso il sito di Gaviano, siamo invece di fronte ad una sorta di discarica a cielo aperto. Il cumulo contiene molte impurità quali plastiche, metalli, vetro e chissà cos'altro, materiali non biodegradabili che non dovrebbero entrare nel ciclo di lavorazione perché possono rilasciare sostanze nocive nel compost che verrà poi sparso sul terreno, contaminando le falde e la vegetazione.
Il problema principale, mai risolto, è l'errata differenziazione della frazione umida, che potrebbe essere risolta a monte attraverso:
a) un’adeguata informazione capillare agli utenti, e
b) applicando un maggiore controllo del materiale conferito, utilizzando strumenti premianti o disincentivanti in base alla qualità della differenziazione (ad esempio, con la tariffa puntuale).
Il deposito di Gaviano, oltre a confinare direttamente con un magazzino dell'Azienda di Stato, è sito a poca distanza da alcune abitazioni, e viene da chiedersi quanto sia remoto il pericolo di esposizione del personale e dei residenti a potenziali rischi sanitari dovuti agli insetti e alle emissioni odorigene e di percolato del cumulo, che per maturare non dovrebbe rimanere allo scoperto, esposto alle precipitazioni e al sole con fenomeni di fermentazione e putrefazione.
La situazione illustrata è tale e immutata da Settembre 2014.
Se i risultati sono quelli di Gaviano, forse sarebbe opportuno che AASS si imbarcasse meno in ulteriori progetti sperimentali e gestisse correttamente quelli esistenti, tra cui l'estensione e l’ottimizzazione del porta a porta, i cui piani di applicazione risultano disattesi.
Movimento RETE