Nasce un "Think Tank" liberale

Nasce un "Think Tank" liberale.

I sottoscritti firmatari del presente comunicato stampa intendono proporsi al Paese come Think Tank, gruppo di pensiero, elaborazione e divulgazione di proposte di stampo liberale, necessarie a far crescere l’economia, favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese, rimuovendo i blocchi e le inefficienze ancora oggi presenti a San Marino e stimolando l’affermarsi di una mentalità a favore dell’imprenditoria privata a tutti i livelli. Dopo la fine dell’attuale legislatura, abbiamo pensato fosse venuto il tempo di dedicarci direttamente a rendere sempre più condivise quelle politiche liberali che riteniamo necessarie e che sono pressochè ignorate nel dibattito politico. Siamo consapevoli che alcuni passaggi importanti siano stati fatti in questa legislatura, in particolare la liberalizzazione delle assunzioni e dell’apertura di licenze commerciali, la riduzione dei settori soggetti a nulla osta del Congresso di Stato ed il “Decreto semplificazioni” che ha ridotto la burocrazia sulle imprese, la progressiva informatizzazione delle procedure a carico dell’impresa, l’avvio del progetto dello Sportello Unico e la spinta verso la creazione di una economia basata sull’innovazione e la tecnologia. Certamente non basta ed è quindi necessario spingere ancora di più su questo fronte. Obiettivo prioritario deve essere l’efficienza della PA, che deve passare ad esempio da una privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti (con la possibilità di licenziare come avviene nel settore privato), da una managerializzazione dei dirigenti (che devono potere gestire in autonomia il proprio ufficio come fossero nel settore privato ed essere poi valutati per i loro risultati), dalla valorizzazione, anche retributiva, dei lavoratori meritevoli (senza avanzamenti solo per anzianità), dall’apertura pomeridiana e al sabato degli uffici, dalla possibilità per le imprese di svolgere le pratiche soltanto on-line e da precisi obblighi formativi su inglese e informatica per i dipendenti. Non basta: è necessaria una modifica alle regole del mondo del lavoro che devono vedere l’introduzione di forme di flex-security che consentano alle imprese ampia possibilità di utilizzo di forme di lavoro flessibili (tempo determinato senza obblighi di precedenze, lavoro occasionale e interinale, smart working, co-working, lavoro da remoto) secondo il principio che a maggiore flessibilità corrispondono maggiori costi; il lavoratore deve poter godere di un sistema di welfare avanzato, che miri ad un veloce ricollocamento in caso di disoccupazione e leghi gli ammortizzatori sociali a precisi obblighi di formazione ed un impegno attivo al ricollocamento, compreso, anche qui, quelli relativi alla conoscenza di inglese e informatica. Tutte le proposte mirano ad un forte aumento della produttività del lavoro. E ancora: servono politiche precise per favorire lo sviluppo di nuove imprese. Va introdotta la comunicazione unica d’impresa, per aprire società e imprese in 1 giorno nei settori non sensibili, e la Ssrl, una forma di Srl semplificata con capitale sociale 1€ per alcuni anni rivolta a specifici target di soci; va ridotto al massimo a 10.000€ il capitale sociale necessario a costituire un’impresa e vanno eliminati completamente i minimi contributivi, che obbligano queste imprese a versare migliaia di euro ogni anno a livello di contributi anche se non guadagnano; va aumentata la fruibilità del part-time imprenditoriale e data la possibilità di svolgere determinati lavori di tipo intellettuale e non continuativo senza bisogno di un COE ma con forme di lavoro occasionale. Ci si potrebbe soffermare ancora su tante altre proposte, ma preferiamo dare appuntamento ai prossimi giorni quando alcuni membri del gruppo presenteranno ufficialmente questo Think Tank, il suo nome, il suo simbolo e tutti i progetti che intendiamo spingere per rendere più attrattivo il paese anche nel campo fiscale, istituzionale, commerciale e turistico e dal lato dell’innovazione e della digitalizzazione. In ultima analisi permetteteci di affermare che, per eliminare i blocchi che ancora mantengono il Paese culturalmente negli anni 90, va ridotto il potere e l’invadenza di quello che riteniamo essere uno dei più grandi blocchi al cambiamento, cioè di questo sindacato. Un sindacato che esprime politiche di contrasto ad ogni riforma che metta il paese al passo con la realtà del 2019, che difende i privilegiati ed impedisce modifiche normative che darebbero più attrattività e competitività al Paese. Non è più il tempo del contrasto fra lavoratori e imprese, ma i primi possono vivere meglio solo se crescono le seconde, in un rapporto che deve essere virtuoso. Crediamo che un limite ai mandati elettivi a tempo pieno (dopo diversi anni di sindacato è necessario tornare a lavorare e riprendere il contatto con la realtà), la riforma dello 0,40% che deve diventare realmente facoltativo (il lavoratore deve cioè decidere se versarlo o meno) e la fine dei distacchi sindacali dei dipendenti PA pagati dallo Stato siano 3 politiche assolutamente essenziali per rimettere il sindacato al passo coi tempi. Il Think Tank è aperto all'adesione di chiunque voglia condividere queste idee ed impegnarsi a sostenerle nel paese, nei propri ambiti professionali o associativi. Sosterremo infine chi aderirà al Think Tank e vorrà candidarsi alle prossime elezioni per portare avanti dentro le istituzioni questi obiettivi, all’interno di contesti politici dove queste idee possano avere cittadinanza e attenzione.

c.s.
Berardi Gianluca
Cardelli Lorenzo
De Faveri Anne Claire
Ercolani Alessandro
Ercolani Luca
Ercolani Rossano
Fabbri Sarah
Felici Marco
Gregoroni Davide
Zafferani Andrea
Zanotti Alessandro

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