Necessarie le riforme e condivisione di un progetto paese
Sugli aumenti retributivi: serve un approccio prudente e di sistema
OSLA, Associazione Sammarinese degli Imprenditori, vede con preoccupazione il silenzio sugli interventi di politica economica degli ultimi mesi e la mancanza di condivisione in merito alle scelte fondamentali per il nostro sistema economico. Le riforme sembrano procedere con estremo rilento e la condivisione con le associazioni di categoria è sempre meno frequente e sostanziale. Quello che sembra mancare è una visione di sistema e un piano di rilancio dell’economia sammarinese, che tenga uniti tutti gli interventi non più rinviabili ma che devono essere implementati con una visione complessiva. Quello a cui assistono le piccole medie imprese ed i lavoratori autonomi è una situazione economica fuori controllo, con rincari delle materie prime e dell’energia senza precedenti. Oltre ai rincari si aggiunge talvolta l’impossibilità di reperire materie prime fondamentali per cui alcune produzioni rischiano di doversi fermare. In questo quadro di incertezza e forte volatilità si aggiunge il problema dell’inflazione, o meglio della “stagflazione”, ovvero un aumento dei prezzi non conseguente ad una crescita economica. È evidente a tutti che l’aumento dei prezzi sta avendo ripercussioni negative sui consumatori, erodendone il potere di acquisto, ma non dimentichiamoci che anche le imprese ne pagano le conseguenze, riducendo il margine e mettendo a rischio la sostenibilità economica. Con questo, in merito agli aumenti retributivi, OSLA non intende sicuramente nascondersi dietro un dito. È innegabile che il costo della vita stia crescendo in maniera incontrollata, i dati parlano chiaro. Comprendiamo dunque le rivendicazioni sindacali ma riteniamo indispensabile un approccio di sistema e prudente. “Di sistema” perché in fenomeno riguarda tutti i consumatori, quindi tutti i lavoratori. Non è sicuramente un caso che tutti gli Stati europei si stiano interrogando e stiano ideando soluzioni di sistema per far fronte a questa impennata dei prezzi. Questo ci dovrebbe invitare a pensare che non è sufficiente – e nemmeno opportuno – ribaltare sulle imprese il problema del caro vita, aumentando le retribuzioni di pari entità. “Prudente” invece perché le cause scatenanti la spirale inflattiva attuale sono del tutto impreviste ed imprevedibili, dapprima innescate dall’altalena dei consumi provocata dal COVID, ora da una crisi delle materie prime senza precedenti esasperata dal conflitto russo-ucraino. Dunque, l’aumento dei prezzi a cui stiamo assistendo non è generato da un aumento della produzione e dei consumi, come avviene in momenti ordinari. Stiamo invece vivendo un fenomeno di forti incertezze, un’economia che potremmo definire “di guerra” e un aumento senza precedenti delle materie prime: tutto questo è la causa del fenomeno inflattivo, non certo la crescita economica. Per questi motivi riteniamo estremamente pericoloso ribaltare sulle imprese anche questo problema. Le imprese oggi si trovano stremate dalle conseguenze economiche del COVID, schiacciate da costi delle materie prime e dell’energia alle stelle, impossibilitate ad aumentare i prezzi di vendita all’infinito - trovandoci in un mercato libero e concorrenziale -, infine sempre più spesso nell’impossibilità di reperire materie prime. Se in uno scenario del genere immaginiamo di poter risolvere il problema del caro vita aumentando il costo del lavoro a carico delle imprese, il rischio è proprio quello di dare loro il colpo di grazia con la conseguente perdita di posti di lavoro. Questo non è certo l’obiettivo di nessuno. Riteniamo quindi che questo problema, così come quelli che riguardano il paese, vada affrontato in un’ottica di sistema, con uno sforzo da parte di tutti. OSLA come sempre è aperta al dialogo con tutti e tutelerà in tutte le sedi gli interessi della piccola e media impresa, senza la quale il Paese non si sostiene di certo.
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