Noi correntisti CIS "faremo basta" solo quando riavremo i nostri risparmi

Noi correntisti CIS "faremo basta" solo quando riavremo i nostri risparmi.

Abbiamo seguito con attenzione il dibattito che si è svolto venerdì in Consiglio Grande e Generale relativo alle vicende di Banca CIS ed ai recenti sviluppi dei processi in corso contro i presunti responsabili. Quando si parla di Banca CIS è sempre opportuno ricordare che esistono tanti soggetti danneggiati ma anche tanti responsabili che a nostro modo di vedere son ben di più di coloro che attualmente siedono sul banco degli imputati: ci sono coloro che hanno sottratto denaro dalle casse della banca – e che è giusto che siano puniti, se ritenuti responsabili, con la massima severità - ma ci sono anche le istituzioni – a tutti i livelli - che avrebbero dovuto vigilare che evidentemente non hanno agito al meglio. Per quanto ci riguarda ci teniamo a precisare che i risparmiatori che detenevano legittimamente i loro risparmi presso Banca CIS sono DOPPIAMENTE VITTIME: vittime di chi ha illecitamente sottratto i soldi dall’istituto di credito cui si erano affidati e vittime dello Stato che, per esigenze di bilancio, ha dovuto congelare per anni e addirittura per decenni le promesse di restituzione dei risparmi di cui si era fatto carico. Rispetto alle nostre rivendicazioni abbiamo colto con speranza le rassicurazioni fatteci dalla Segreteria alle Finanze e dalla Società di Gestione del Risparmio ex BNS sulla prossima liquidazione alle persone fisiche di importi indicati in 50.000 euro ciascuno entro il primo semestre del 2023. E’ un segnale importante che va nella giusta direzione così come va nella giusta direzione la richiesta formulata dal Consiglio Grande al Governo di intraprendere ogni azione possibile finalizzata a recuperare il maltolto. Riteniamo, infatti – ed in tal senso abbiamo depositato lo scorso 2 aprile agli Ecc.mi Capitani Reggenti apposita Istanza di Arengo - che qualsiasi somma venga recuperata debba essere utilizzata, in via prioritaria, per risarcire chi ha subito i maggiori danni. Vediamo, finalmente, dopo mesi di incomunicabilità che degli spiragli si stanno finalmente aprendo anche se è presto per intravedere la luce in fondo al tunnel. Tutto ciò ancora non basta: famiglie ed imprese non possono attendere i tanti, troppi, anni che sono stati loro imposti per rientrare nelle disponibilità dei loro sudati risparmi. Confidiamo davvero che all’esito delle prime liquidazioni che ci sono state promesse si possano individuare soluzioni alternative al congelamento ultradecennale per prospettare un serio e programmato piano di rientro che possa esaurirsi nel giro di poco tempo per restituire serenità ai singoli e ossigeno alle aziende. Non chiediamo altro che il rispetto di quanto ci era stato garantito al momento della liquidazione di Banca CIS. Noi non faremo mai mancare la nostra disponibilità ed il nostro impegno, fermi negli obiettivi ma, al contempo, rispettosi delle istituzioni. Istituzioni che con noi non lo sono state altrettanto fino a poco tempo fa. Per riprendere una battuta - francamente non troppo felice - pronunciata durante la sessione noi “faremo basta”solo quando Giustizia “sarà fatta” a tutto tondo tutelando, per prime, le vittime più deboli che hanno pagato – e stanno pagando – il prezzo più alto del disastro di Banca CIS.

Cs - Comitato Correntisti

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