SU: NON VOLEVAMO UN PAESE “SMART”?

SU: NON VOLEVAMO UN PAESE “SMART”?.
Nelle scorse settimane si è svolta a Faetano, da parte della Segreteria per il Territorio e di alcuni promotori, la presentazione del progetto relativo all’insediamento di una centrale termoelettrica da situarsi nella zona vicina al lago e al confine di Stato.
Numerose sono state le preoccupazioni sollevate dalla cittadinanza che, al di là della validità e della sostenibilità in termini economici dell’operazione, ritengono comunque piuttosto invasivo un intervento di questo tipo che si pone in un territorio con caratteristiche morfologiche, climatiche e ambientali molto peculiari e non sembra particolarmente adatto ad ospitare un impianto come quello prospettato.
La stessa Giunta di Castello ha fatto proprie queste perplessità esprimendo un parere negativo dopo avere valutato attentamente tutti gli elementi sul tappeto.
Anche a nostro avviso ci sono alcuni aspetti che non convincono, in particolare l’eccessiva vicinanza con insediamenti produttivi e residenziali che potrebbero subire gravi conseguenze in caso di incidenti, fermi restando gli effetti di agenti inquinanti connessi con il normale funzionamento della centrale.
Sinistra Unita teme che questo tipo di intervento - enorme rispetto il nostro contesto territoriale- non tenga in considerazione l’ impatto dal punto di vista paesaggistico, all'interno di un paesaggio praticamente intatto, e da un punto di vista strettamente di tutela ambientale dagli inquinanti prodotti.
Inoltre, ogni ipotesi che coinvolge direttamente una comunità locale deve ricercare il massimo sostegno possibile, producendo dati, studi e tutto quanto può rassicurare la popolazione residente dando tutte le garanzie necessarie per chiarire i dubbi e rispondere alle legittime preoccupazioni di chi poi si trova a vivere a contatto quotidiano con installazioni di notevole impatto per una piccola realtà territoriale.
Riteniamo pertanto che non sia il caso di prendere decisioni avventate che potrebbero condizionare pesantemente la vita di una comunità locale, quanto meno senza svolgere tutti i necessari approfondimenti, valutando inoltre soluzioni alternative più rispondenti alle esigenze di sicurezza dei cittadini, di tutela del territorio e, non da ultimo, di prospettiva di sviluppo energetico ecosostenibile proveniente da risorse naturali e rinnovabili, anche a fronte di un calo del mercato dell’energia elettrica prodotta da centrali ad energia da combustibili fossili. Non è il momento di piantare bandierine proprio sul finale di una legislatura che si è già contraddistinta per i pochi risultati prodotti e che in questo modo potrebbe lasciare ulteriori conseguenze sgradite.

Sinistra Unita

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