Abbiamo letto con attenzione i dati dell’ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze anticipati da Avvenire e non possiamo che essere preoccupati dei numeri diffusi. Pur ben conoscendo il problema, non possiamo che restare attoniti di fronte ai dati scritti nero su bianco, in primis quelli relativi alle morti per overdose, quasi una al giorno, e all’aumento dell’utilizzo di eroina da parte dei più giovani. Una situazione però che non ci stupisce, figlia dell’abbassamento della percezione del rischio da noi più volte sottolineato e riportato dalla stessa Relazione, con le nuove sostanze psicoattive usate dalla maggioranza dei tossicodipendenti senza avere consapevolezza di ciò che si assume. Una Relazione che ci spinge a sottolineare quanto sia importante la proposta di riforma della legge sulla droga, frutto del lavoro sviluppato con le reti del privato e dei servizi pubblici , presentata la settimana scorsa alla Camera dei Deputati. La proposta di riforma intende ristrutturare la Governance Nazionale collocandola all’interno di un Osservatorio Permanente sulle Dipendenze composto dai protagonisti del settore pubblico e privato che possa affiancare il Governo nello sviluppo di un Piano di Azione più aggiornato ed efficace per rispondere alle continue evoluzioni dei fenomeni legati alle dipendenze. Infatti, per quanto la Relazione al Parlamento sia necessaria per fornire una panoramica del problema droga, la sua pubblicazione avviene pur sempre con un anno di ritardo rispetto alle azioni che si potrebbero mettere in campo attraverso le indicazioni fornite con maggiore celerità da un Osservatorio permanente. Fra queste, due le azioni su cui dobbiamo quanto prima intervenire: il recupero dei detenuti tossicodipendenti e la prevenzione. Rispetto la prima, pur convinti che chi commette un reato di spaccio debba scontare la sua pena, è altrettanto importante per i tossicodipendenti che commettono reati accedere a misure alternative al carcere volto al recupero pieno della persona ma attualmente stiamo assistendo ad un rallentamento nel loro utilizzo. E’ necessario che il Sistema sanitario nazionale si faccia integralmente carico di garantire l’utilizzo delle misure alternative alla detenzione a tutta la popolazione carceraria che ne ha il diritto senza più anteporre problemi di budget insufficienti. La prevenzione è l’altra attività che reputiamo fondamentale a favore proprio dei minorenni e di tutti quei giovani maggiormente esposti al problema delle dipendenze. Non a caso nella proposta di riforma alla legge sosteniamo fortemente la necessità di un rifinanziamento del fondo per la lotta alle dipendenze completamente azzerato con modifiche legislative introdotte nel 2000. Vi è infine la necessità di avviare interventi precoci per i minori, specializzati e differenziati rispetto a quelli previsti per gli adulti, volti ad ostacolare il loro definitivo ingresso nella devianza e nell’emarginazione della dipendenza.
Nota della Comunità San Patrignano in merito alla Relazione al Parlamento sulle Tossicodipendenze 2019
6 dic 2019
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