NPR nel caos
Noi per la Repubblica è un gruppo eterogeneo davvero speciale. Diviso in tante sotto componenti che spaziano dalla sinistra riformista alla destra estrema, non ha mai una posizione univoca sulle grandi questioni che riguardano il futuro del Paese. Del resto l’insieme che spazia dagli europeisti convinti agli scettici difensori delle prerogative che hanno rovinato la Repubblica, passando per gli indifferenti difensori del debito, non potrebbe esprimere posizioni più convincenti che quelle capaci di individuare un nemico e scatenare l’ira funesta contro di esso, per nascondere le proprie magagne interne e l’assenza disarmante di qualsiasi prospettiva, se non quella di fare da puntello alla Democrazia Cristiana. Questa volta il nemico su cui far convergere le proprie lance è Libera con la posizione assunta sulla questione “Giustizia”. Ebbene una o più lance che si sono spezzate sullo scudo della coerenza che Libera ha dimostrato dichiarando la fine di un governo che, avendo perduto il consenso dell’opinione pubblica, è stato giudicato non più capace di gestire le numerose emergenze che toccano il Paese. Fra queste quella della Giustizia, divenuta terreno di scontro non tanto politico, ma di gruppi contrapposti di potere. Libera che ha operato affinché nessuno dei due schieramenti opposti in tribunale prevalesse l’uno sull’altro, poiché ognuno portatore di criticità evidenti, Libera che ha contribuito con i propri documenti e con i propri emendamenti a migliorare (per quanto sia stato difficile per la chiusura assoluta della Segreteria alla Giustizia incapace di dialogare), i testi delle riforme in modo tale da dare risposte concrete al GRECO, mettendolo in guardia rispetto alle diversità che si incontrano nel capire l’equilibrio fra i poteri in un piccolo Stato. La posizione di Libera, in netta contrapposizione a tutti i poteri forti che hanno cercato di mettere le proprie impiastricciate mani sul tribunale, probabilmente è fin troppo trasparente e lineare per chi brandisce i propri compendi di diritto come se fossero mannaie per annientare chi non è illustre cliente di taluni studi, o per chi si nasconde dietro garofani appassiti dagli scandali e dai fallimenti personali. O, addirittura, per chi si dimentica di viaggiare con pesanti borse di Cartier riempite con il denaro e il futuro rubato alle nuove generazioni Nonostante tutto questo Noi per la Repubblica ci attacca dicendo che abbiamo fatto delle marce indietro. Che dire, l’unico commento possibile è questo: “Come fa uno schieramento come NPR a capire se uno marcia in avanti o indietro, dato che il loro punto di osservazione è il caos totale delle loro variegate posizioni prese dal turbinio del conflitto fra qualche accento progressista e una destra becera e prevalente?
Cs - Libera
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