"Omaggio al Prof. Khaled Asaad, decapitato per l’amore per il suo Paese, la sua storia e la sua cultura"
Desidero dunque esprimere, quale rappresentante delle istituzioni sammarinesi, da un lato la mia profonda tristezza nel constatare che la città di Palmira, come ormai troppe nel mondo, è in mano a chi non solo non tutela i diritti e le libertà fondamentali delle persone e dei popoli, ma neppure le testimonianze di un passato che per ogni nazione sono essenziali per la propria identità e che rappresentano un patrimonio culturale e storico di inestimabile valore per l’intera umanità; dall’altro lato mi inchino davanti alla grandezza del Prof. Khaled Asaad, per vari decenni responsabile del sito archeologico di Palmira, arrestato, verosimilmente torturato e decapitato dagli integralisti islamici per essersi rifiutato di rivelare dove aveva nascosto centinaia di statue per sottrarle alla loro distruzione o alla loro vendita per finanziare il terrorismo internazionale.
Pur consapevole di quello che gli sarebbe potuto accadere, il Prof. Asaad si era rifiutato di lasciare la città di Palmira, dove era nato e dove aveva sempre abitato, ed il sito archeologico che aveva custodito con passione ed amore per lungo tempo, non accogliendo il consiglio datogli dagli amici che temevano per la sua vita.
Credo sia doveroso fermarsi un attimo ed inchinarsi di fronte alla grandezza di questo uomo ed adoperarsi affinché la sua morte renda la comunità internazionale ancora più consapevole dell’importanza di una condivisione a livello globale di valori che hanno fatto avanzare le civiltà e dell’urgenza di una presa di coscienza della necessità di intervenire con coraggio, lungimiranza e determinazione onde evitare altre morti, distruzioni e barbarie.
Antonella Mularoni
Segretario di Stato per il Territorio e l’Ambiente