Psd. Operazione verità: i conti sono quelli già conosciuti
Infatti i dati divulgati ieri sera come se fossero inediti, sono contenuti nel Programma Economico 2017 discusso la scorsa estate, in particolare per quanto riguarda il debito pubblico, e i dati su introiti IGR già forniti almeno una volta all’anno, quelli sulla liquidità pubblicati più volte.
Ciò significa che non c’è stato, ed è così già da tempo, nessun intento di oscuramento della situazione del bilancio, anzi è proprio dell’ultimo governo l’impegno portato a termine per la riscrittura della legge sulle imposte dirette del 2013 e quello che era in dirittura d’arrivo sulle imposte indirette, oltre alle tante manovre più puntuali che hanno consentito di raggiungere il pareggio di bilancio già due fa. Vi è stata quindi la volontà, attraverso riforme strutturali di correggere una situazione di bilancio conseguenza della fine del sistema economico basato sulle opacità e aggravato da una crisi economica generale che non è solo sammarinese.
Peraltro non sfugge a nessuno che quasi metà della coalizione vincente era nel passato esecutivo e che risulta abbastanza incoerente prenderne le distanze vista la corrispondenza di persone e movimenti politici.
Serve a poco ripetere dati già noti e vaticinare disastri da parte di chi governa, serve invece esprimere quali linee politiche mettere in campo per evitare il peggio e anzi dare sviluppo.
Auspichiamo che maggioranza e governo attuali pongano velocemente fine a questa fase di propaganda, simile a quella della campagna elettorale, e che si discuta di come affrontare in maniera strutturale alcune vicende sulle quali anche il FMI si è espresso al termine della visita a San Marino nelle ultime settimane: il riferimento è in particolare alla riforma delle imposte indirette (IGC) richiesta da più organismi internazionali e da organizzazioni economiche e sindacali sammarinesi. Nulla della volontà di questa maggioranza è emerso chiaramente rispetto a tale tema: probabilmente perché le posizioni sono inconciliabili tra chi ha pubblicamente espresso la preferenza per un fantomatico modello misto e chi invece ha sempre sbandierato la necessità di una riforma vera e senza sotterfugi in tal senso.
Il PSD non ha cambiato idea rispetto alle riforme inevitabili del sistema che hanno a che fare non solo con la tassazione ma soprattutto con lo sviluppo economico, soprattutto attraverso l’apertura del sistema, la sua internazionalizzazione e l’ingresso nel mercato UE. Ci attendiamo che su queste vicende velocemente vi sia un dibattito approfondito a breve.
Non ci accontentiamo, sul tema UE, di sapere che il presente esecutivo prosegue l’attività e gli incontri con i massimi esponenti dell’Unione, peraltro già incontrati nell’estate scorsa. E’ necessario sapere e condividere, vista la sempre citata trasparenza, le traiettorie dell’Accordo di Associazione con l’Ue, sul quale richiediamo un aggiornamento, anche a seguito degli incontri a Bruxelles, nel prossimo consiglio.