Le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere
Non passa giorno che non si debba assistere alle provocazioni di Forza Nuova, a Rimini come nel resto del Paese, ultima, per quanto riguarda la nostra provincia, l'esecrabile azione compiuta davanti al Palazzo di Giustizia di Rimini. Il bersaglio sono stati i magistrati, come nel dicembre scorso lo erano stati a Roma i giornalisti di un quotidiano nazionale. La magistratura indipendente, la stampa libera sono alcuni dei capisaldi della democrazia che i fascisti vogliono intimidire fino a negare il diritto dei cittadini ad essere tutelati, a capire e a scegliere in piena consapevolezza. Conquiste raggiunte con il sacrificio di chi ha combattuto un regime che pensavamo non dovesse più ritornare.
La disoccupazione, il precariato, la povertà sono il terreno fertile su cui si alimentano questi falsi difensori del popolo inneggiando alla violenza, alla discriminazione e all'odio.
Ha fatto bene l'Amministrazione Comunale di Rimini a stigmatizzare il comportamento di quel proprietario dell'officina che ha esposto il cartello che riportava la frase che stava all'ingresso del campo di concentramento nazista ad Auschwitz. Difficile credere, e nessuno ci ha creduto, che si trattasse soltanto del gesto di uno sprovveduto ignorante.
Il fatto è che, se non si interviene, i fascisti gli spazi se li prendono, prova ne sia la lunga serie di azioni compiute da Forza Nuova o Casa Pound e simili, come l'aggressione violenta avvenuta a Forlì nel dicembre scorso contro un gruppo di cittadini tra cui un sindacalista della Fiom CGIL o gli atti vandalici subiti da sedi sindacali del Nord Italia.
Siamo in campagna elettorale e c'è chi pensa di poter approfittare del disagio sociale per spostare consensi a proprio favore indicando in qualche bersaglio esterno, meglio se migrante o emarginato, il colpevole, il nemico da combattere. Per questo, nell'appello “Mai più fascismi” che invitiamo a sottoscrivere, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.
Primo Gatta
Segretario generale CGIL Rimini