Dicembre è il mese in cui viene approvata la legge di bilancio per l’anno successivo. Quest’anno sono molteplici gli aspetti e le situazioni che fanno allarmare alla vigilia di questo importante appuntamento. Uno su tutti è la previsione realizzata dal Congresso di Stato: per il 2022 si parla di circa 80 milioni di euro di sbilancio tra entrate e uscite, per il 2023 di 71 milioni, per il 2024 di 53,5 milioni. Significa che in tre anni si stima un deficit di oltre 200 milioni di euro per le casse pubbliche. Se a questo si aggiungono lo sbilancio del Fondo pensioni, anch’esso di decine di milioni di euro ogni anno, e le previsioni di perdita dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi pubblici per i prossimi 3 anni, la situazione risulta veramente critica. A fronte di queste carenze la scelta obbligata è stata quella di emettere titoli di debito pubblico. Qualora venisse confermato come parrebbe che i 340 milioni di euro in titoli incassati dallo Stato a febbraio 2021 siano stati spesi per mantenere la spesa corrente, oltre che per rimborsare prestiti precedentemente contratti, vuol dire che alla scadenza, ai primi del 2024, dovremo assumere nuovo debito per pagare quello già contratto e che le risorse non saranno state impiegate per il rilancio dell’economia ma per supportare la spesa corrente, rimandando così le riforme necessarie per il nostro sistema. Non vorremmo trovarci di fronte a quello che viene definito come “debito cattivo” che non viene utilizzato per finanziare gli investimenti necessari per creare posti di lavoro, reddito con ricadute positive per le entrate erariali. Come associazione di categoria esprimiamo molta preoccupazione di fronte allo scenario prospettato. Continuare a posticipare le riforme strutturali di cui San Marino ha bisogno significa aumentare il peso dei debiti sulle spalle delle giovani generazioni. In secondo luogo, senza le riforme ed i necessari investimenti, contrarre nuovo debito costerà ancora di più. E non ce lo possiamo permettere.
Cs OSLA
Osla: bilancio dello Stato, forti preoccupazioni per la sostenibilità
L'organizzazione esprime forte preoccupazione alla luce dei bilanci di previsione di Stato e aziende pubbliche che si apprestano ad essere discussi in Consiglio.
29 nov 2021
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