Che il rapporto tra Amazon e la Repubblica di San Marino non si sia ancora normalizzato a distanza di tanti anni è francamente inaccettabile. Negli scorsi mesi si sono infatti susseguite fasi diverse e altalenanti di difficile comprensione, con spedizioni in territorio a volte possibili con pagamento delle imposte italiane, a volte possibili senza il pagamento di nessuna imposta e altre volte impossibili. Questa situazione è davvero inaccettabile per le aziende sammarinesi che continuano a subire una “concorrenza sleale”, visto che molte spedizioni del colosso dell’ecommerce vengono effettuate senza l’applicazione dell’Iva e neppure della Monofase. Un risparmio consistente per il consumatore, ma frutto del mancato pagamento delle imposte. Un danno incalcolabile per le migliaia di imprese commerciali sammarinesi che al contrario pagano la monofase su tutti i beni importati e messi in commercio. Inaccettabile lo è anche per i consumatori, che non possono usufruire regolarmente e “alla luce del sole” di un questo servizio, trovandosi a tratti nell’impossibilità di ricevere la merce oppure nel riceverla senza il pagamento di alcuna imposta. Inaccettabile lo è anche per le finanze pubbliche. Il fenomeno della vendita online è sempre più significativo e lo sarà sempre più nei prossimi anni. Non è facile stimare il gettito di monofase non incassata, ma certamente si parla di un ammontare consistente e di certo non trascurabile, specialmente in momenti di ristrettezza del bilancio pubblico. Infine, consideriamo altrettanto inaccettabile che nel 2023 le aziende sammarinesi non possano ancora iscriversi ad Amazon come venditori, essendo il nostro Paese nella lista delle giurisdizioni non accettate. Un vincolo che va sicuramente superato per dare alle nostre imprese le opportunità di sviluppo che tutte le altre imprese del mondo hanno. In altre parole, una situazione davvero insostenibile, con danni per i commercianti sammarinesi che subiscono una concorrenza sleale, per i consumatori, per le casse dello Stato e per tutte quelle aziende che vorrebbero sfruttare l’opportunità di vendere tramite la piattaforma Amazon ma non possono farlo. Sappiamo che sono in corso da molto tempo interlocuzioni e tentativi di trovare una soluzione. Non sappiamo se l’accordo con Amazon AWS possa essere viatico anche per risolvere i temi sopra citati ma di certo ogni mese che passa l’economia sammarinese viene danneggiata da questa situazione, che merita una soluzione urgente e improrogabile.
c.s. OSLA