OSLA: Un commento all'analisi dei redditi compiuta da Csdl
Il lavoro di analisi delle dichiarazioni dei redditi proposte in questi giorni alla stampa dalla Csdl apre ad una serie di riflessioni.
La prima è che purtroppo quei numeri non riescono a raccontare una realtà che è piuttosto complessa, quando si parla di ditte individuali e di settori come commercio, ristorazione e turismo.
Quando si parla di vendita al dettaglio, infatti, occorre ragionare non tanto in termini di fatturato, che può essere testimoniato in parte dalle transazioni Smac, quanto in termini di marginalità. Ed è assodato che questo dato sia calato bruscamente negli ultimi anni a causa di diversi fattori tra cui la concorrenza dei giganti del web, l’aumento importante delle materie prime e di alcuni costi fissi, il cambio di costumi degli utenti.
Un’altra considerazione che va fatta è che fare impresa, anche con pochissimi o senza dipendenti, è complesso e lo è sempre di più. Fare l’imprenditore significa, soprattutto in alcuni settori, avere responsabilità, impegno e stress che spesso non vengono ripagate in termini economici. E capita anche che il titolare possa percepire meno di un dipendente. Ecco perché non devono scandalizzare le dichiarazioni con redditi bassi o nulli.
Non è accettabile la semplificazione, seppure con frasi dubitative, di una diffusa elusione fiscale. I controlli, per fortuna, ci sono e vanno a garanzia anche degli imprenditori che rispettano le leggi, che sono la stragrande maggioranza.
OSLA resta, come sempre, aperta al confronto per trovare soluzioni che contrastino la desertificazione economica, favoriscano la nascita di nuove realtà imprenditoriali e consentano la longevità di quelle esistenti.
Comunicato stampa
OSLA
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