Osla, Usot, Usc: "La Smac Card, per quello che è diventata, non funziona"
Da ultimo, dopo essere partiti dal primo gennaio 2015, nonostante le evidenti e denunciate problematiche concettuali e operative, con la certificazione dei ricavi a mezzo Smac, dovrebbe arrivare a breve l’applicazione per gli smartphone, che grazie al principio della geolocalizzazione, permetterà agli utenti sammarinesi e non, di verificare in quali attività economiche è possibile godere di sconti Smac. Estremo tentativo di cercare di fidelizzare operatori e consumatori verso uno strumento troppo burocratico, lento, costoso, orwelliano, irriverente ed inutile per essere amato. E questo tentativo è l’ennesima riprova che chi ci governa non rispetta più il patto sociale che imporrebbe al governo di fare l’interesse di tutti, grandi e piccoli, ricchi e poveri, ma tenta soltanto di difendere le proprie posizioni, sbagliate, mettendo tutti contro tutti. Con quest’ultima genialata dell’applicazione geolocalizzante, infatti, il governo non si accorge di creare concorrenza sleale tra gli operatori che hanno aderito al circuito smac con chi non vi ha aderito. Infatti, se si volesse fare una cosa giusta, la geolocalizzazione dovrebbe riguardare tutti gli operatori economici della Repubblica e poi semmai indicare anche chi offre il servizio scontistica e chi no. Invece, prima è stata imposta la certificazione elettronica dei ricavi a tutti gli operatori, poi però la pubblicità commerciale viene fatta solo per chi ha la scontistica. Sarebbe legittimo se a farla sarebbe un ente privato; diventa un tradimento del patto sociale se a farla è lo Stato che cerca di avvantaggiare taluni a discapito di chi non vi ha aderito (perché più lungimirante o magari semplicemente perché non in grado di permetterselo) e magari già alle prese coi conti di fine mese insufficienti per chiudere il bilancio in positivo.
La Smac Card era originariamente uno strumento tecnicamente ben realizzato, ma decisamente mal sfruttato e ancor peggio pubblicizzato negli anni. Quello che poteva essere davvero un motivo di vanto per il nostro Paese è stato bruciato dalle istituzioni che hanno dimostrato la solita cupidigia nel voler ribadire il loro controllo e potere, arrogandosi competenze che non hanno nella gestione di ciò che dovrebbe essere tipico dell’imprenditoria, trasformando quindi una fidelity card in un cervellotico strumento di accertamento fiscale.
Ad ogni modo, il problema è più teorico, di concetto, che fattivo, perché anche questa applicazione sarà un flop, come tutta la questione Smac, quanto meno considerando i numeri, visto che su quasi 3.000 operatori economici che potenzialmente potrebbero aderire al circuito sconti, lo hanno fatto soltanto in appena 500 e se, come dicevamo, il Governo non avesse bloccato la possibilità di uscita, ad oggi sarebbero molti di meno.
Ad una Smac Card così disastrata, con così pochi margini di miglioramento, per favore staccategli la spina!
OSLA USC USOT