Osla: vetrine con prodotti contraffatti, falsi e vietati alla vendita specchio di una realtà in balia di se stessa
La gravità del fenomeno è sotto la lente di organismi europei e internazionali per il carattere sovranazionale e la complessità che ha ormai acquisito anche a causa dell’ampliamento della gamma dei beni contraffatti, che pongono sempre più a rischio la salute dei consumatori.
A San Marino il fenomeno coinvolge il punto terminale della filiera ovvero la distribuzione, sia all’ingrosso che al dettaglio.
Prodotti falsi, contraffati o vietati alla vendita fanno bella mostra nelle vetrine, comprese quelle virtuali. Abbigliamento e articoli collegati alla moda, profumeria e cosmetica, audiovisivi e prodotti informatici, giocattoli, accessori auto, prodotti alimentari: pur con pesi diversi, tutti i settori merceologici sono coinvolti.
È evidente che il punto a cui si è arrivati è sintomo di una realtà lasciata in balìa di se stessa. Politici impegnati a mantenere il consenso; uffici non abituati ad agire in autonomia; controllori che non controllano per impreparazione o indisponibilità di forze; commercianti che corrono dietro all’incasso facile; visitatori che consumano qualche ora di shopping nel Centro Storico di riflesso ad un soggiorno a basso costo in Riviera.
Nessuna giustificazione e nessuno sconto, ma consapevolezza che il cambiamento deve coinvolgere l’insieme. Dalle radici al frutto.
OSLA è impegnata a svolgere il proprio ruolo in maniera attiva e propositiva, senza limitarsi a denunciare ed appoggiare le azioni di contrasto annunciate dalla Segreteria Commercio. Già comunicati agli Associati incontri interni con gli operatori del settore commercio, durante i quali esaminare e verificare le singole casistiche; a questi faranno seguito appuntamenti di approfondimento con esperti.
Come categoria, dunque, garantiamo collaborazione e un’opera di educazione e formazione sul versante degli operatori.
I responsabili della cosa pubblica e delle politiche economiche, però, devono dare avvio a quel processo di costruzione identitaria, sui presupposti della qualità, di cui turismo e commercio hanno enorme bisogno.