La Repubblica di San Marino è da sempre attiva nella promozione dello screening e nella lotta contro il tumore al seno. Si tratta di un impegno costante, che trova un motivo in più durante il mese di ottobre, già ribattezzato da tempo “#ottobrerosa” per sensibilizzare maggiormente l’attenzione sulla prevenzione e lo screening, nonostante le iniziative classiche abbiano subito un ridimensionamento a causa della norme anti contagio da Covid-19. Il mese di ottobre, infatti, è stato scelto a livello internazionale come periodo specifico per richiamare l’attenzione della popolazione, in particolare quella femminile ma non solo, sul tema della prevenzione e diagnosi precoce del tumore al seno. La sensibilizzazione e l’informazione rappresentano quindi un impegno corale non solo dell’ISS, ma di Istituzioni, Enti, Associazioni e della cittadinanza. A oggi il tumore al seno rappresenta ancora la prima patologia neoplastica, per incidenza, nella donna. Dai dati 2020 (dal 1° gennaio al 30 settembre) risultano 36 le donne seguite dall’Oncologia di San Marino per neoplasia mammaria, di cui 27 hanno eseguito una terapia chemioterapica e 9 una terapia adiuvante dopo la chirurgia. Nello stesso periodo del 2019, i pazienti oncologici per un tumore al seno erano stati 38 (di cui 37 donne e un uomo), mentre nel 2018 erano state 34 le donne sottoposte a chemioterapia e anticorpi monoclonali. L’attività di screening - inaugurata per la prima volta nel 1993 - dopo la sospensione in primavera durante la fase dell’emergenza pandemica, è ripresa ufficialmente da fine maggio adeguandosi tuttavia alle norme anti-contagio. Il servizio è attivo ad orario continuato, dal lunedì al venerdì, sia al mattino che al pomeriggio ed è rivolto alle donne a partire dai 40anni. Lo screening mammografico si inserisce ovviamente, nell’ambito della complessiva attività della Radiologia, che ogni anno gestisce oltre 65.000 esami tra TAC, Risonanza Magnetica, Radiologia Tradizionale ed Ecografie. Nello specifico, l’attività di screening nel 2019 ha registrato l’esecuzione di 6.272 mammografie, pari a una adesione di oltre l’83% della popolazione indicata, cioè nelle donne tra i 35 e i 75 anni, facendo segnare un aumento di circa 4 punti sulla percentuale di adesione rispetto all’anno prima. Questa attività ha permesso di individuare 66 neoplasie maligne, di cui 16 casi individuati in persone escluse dalle fasce di osservazione (donne di età superiore ai 75 anni o tra i 25 e i 35 anni). Il maggior numero di tumori riscontrati si è registrato nella fascia di età tra i 50 e i 69 anni con 27 neoplasie individuate. Va evidenziato, tuttavia, che lo screening e la diagnosi precoce rappresentano il miglior modo per garantire un esito favorevole alla cura di questa patologia, che oggi presenta indici di guarigione vicini al 90%. Per il ritorno a pieno regime, con il recupero di tutto l’arretrato accumulato occorrerà, tuttavia, ancora un po’ di tempo e per tali ragioni l’ISS chiede la collaborazione dell’intera cittadinanza e delle associazioni di volontariato, assicurando che ogni qualvolta necessario, in caso si ravvisino sintomi, saranno attivate le procedure per esami e controlli prioritari o in urgenza che non sono mai venuti meno nemmeno nella fase di emergenza.
Cs Iss