Paride Andreoli: Quando la politica ed i politici perdono il senso della misura
A distanza di poco più di quattro mesi dall’insediamento del nuovo Governo, maggioranza ed opposizione si contrastano continuamente su provvedimenti, a dir la verità più sui Decreti, della passata legislatura e che oggi vede parte dell’allora maggioranza divenuta minoranza e viceversa, addebitando l’uno all’altro le dissonanze ed i propositi espressi nel recente passato. Scontro, che seduta Consiliare dopo seduta, non si placa, anzi si ravviva continuamente abbandonando la logica di un dialogo e confronto sulla reale situazione economica, finanziaria, sociale e culturale, che la Repubblica sta vivendo e che è sottoposta continuamente ad attenzioni, anche dall’esterno.
Ma il teatrino massimo lo si è raggiunto nelle recenti sedute, infatti al momento delle varie e diverse nomine Consiliari è iniziato lo spettacolo, che definirei pirotecnico, per le parole usate, per gli attacchi alla persona, per le dimenticanze di alcuni esponenti di partito, primi fra tutti quelli di opposizione e sulle scelte fatte nel recente passato dagli attori della telenovela “Incarichi”.
Ma colui del popolino che ascolta via radio, -a volte certe affermazioni si sentono anche a microfono mezzo spento e le urla riecheggiano nel pubblico Palazzo-, questi improperi, questi vocaboli e queste denigrazioni, che fiducia può avere nei politici? Quale reazione ha il cittadino di fronte a queste sceneggiate ed a questi scontri? E’ inutile ribadirlo: distacco dalla politica ed il pensiero è solo uno, “sono tutti uguali”.
Desidero calarmi anche io sull’insinuazioni del momento e lo faccio affinché alcuni non dimentichino le loro responsabilità politiche e ciò anche nel momento delle nomine, come di fatto è avvenuto sia nella precedente legislatura, che in quella in corso. Alcuni Consiglieri si sono dimenticati dei loro errori sulle nomine fatte, che hanno coinvolto Consiglieri e Segretari di Stato, i quali sono stati raggiunti da comunicazione giudiziaria e da rinvii a giudizio ed oggi hanno il coraggio di giudicare le persone nominate perché non hanno il titolo giusto o sono consanguinei ai Segretari di Stato? In ogni caso è doveroso mettere al primo posto un etica, forse dimenticata.
Forse Vi sono sfuggite qualche nomine inopportune, credo proprio di si. Fra queste sicuramente quelle del Consiglio dei XXII, dove sono stato eletti alcuni Consiglieri/Avvocati, che svolgono la libera professione, i quali sono da sempre incompatibili con l’elezione in tale organismo, proprio per le deliberazioni a cui è chiamato tale organismo. Non preoccupatevi, la diaspora andrà avanti e come si dice “can che abbaia non morde” e questo è riferito non solo a coloro Consiglieri che urlano, ma anche a quelli che poi non ascoltano, non vedono e tacciono.
Comunque state allerti, in quanto ancora non è finita, altre strampalate nomine stanno approdando, se non in aula Consiliare, direttamente in Congresso di Stato. Detto ciò e che auspico possa fare riflettere, non tanto e solo sulle nomine, in quanto verso i politici c’è un’attenzione diversa, alimentata dal desiderio di avere risposte vere, reali e soprattutto convincenti.
Non si può continuare con la diaspora e la tattica politica, che ulteriormente registro a malincuore, in quanto, forse non ve ne siete accorti, il Paese si sta reggendo sui sacrifici della popolazione, delle aziende, dei lavoratori e delle varie attività presenti sul Titano, mentre chi dovrebbe essere al servizio della comunità rallenta il percorso di stabilità e di crescita.
Comunicato stampa
Paride Andreoli
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