Pdcs: i chiaro scuri di una visita dall'evidente significato politico
Soprattutto per questo e, quindi, per fare chiarezza sulle ragioni che hanno portato a questa visita, nonché sulle prospettive che da essa possono derivare, il PDCS ritiene che almeno su due aspetti sia necessario immediatamente soffermarsi e aprire un doveroso approfondimento.
Il primo riguarda i contenuti del Memorandum d’Intesa siglato dai due Ministri, Lavrov e Renzi: perché questi contenuti sono al momento assolutamente riservati? Non avrebbero dovuto addirittura essere già noti al Consiglio Grande e Generale che, ancor prima della firma, soprattutto se si tratta di contenuti particolari, avrebbe dovuto affidare al Segretario Renzi un mandato per la loro sottoscrizione?
Il secondo aspetto è relativo alla posizione di San Marino nei confronti dell’UE: come devono essere intese le parole del Ministro Lavrov quando nel suo intervento ufficiale davanti alla Reggenza elogia “il fatto che San Marino, nonostante le pressioni esercitate sulla Repubblica dall’esterno, non abbia aderito alla spirale sanzionatoria antirussa promossa da Bruxelles, su dirette istruzioni di Washington”? Come interpretare questa esaltazione di autonomia dall’Unione Europea nel momento in cui siamo impegnati a negoziare un Accordo di Associazione con l’obiettivo di diventare un paese equivalente a quelli dell’Unione? E’ un caso che nei colloqui fra i rappresentanti della Commissione Esteri e i rappresentanti dei paesi EFTA, ieri a San Marino per parlare di questo Accordo, sia stato sollevato proprio il problema della collocazione di San Marino nella politica estera europea?
Eliminare dunque da subito ogni ambiguità su questi aspetti è per il PDCS condizione indispensabile e prioritaria per poter cogliere fino in fondo il significato di questa visita e fare in modo che possano derivarne prospettive reali nell’interesse della Repubblica.
Ufficio Stampa del PDCS