Persone anziane e non autosufficienti, perché un famigliare non può prendersene cura professionalmente?
Le donne dovrebbero essere unite e solidali nel chiedere il rispetto dei propri diritti: tra le altre cose, dovrebbero far udire la loro voce anche per chiedere la possibilità di accudire i propri famigliari senza essere penalizzate rispetto alla propria posizione pensionistica.
Perché una donna che perde il lavoro in età adulta non può essere impiegata professionalmente, senza dover ricorrere ad un'assistente, per accudire i propri famigliari, versando i contributi necessari per la propria pensione? Dovrebbe forse cambiare nome e figurare come una straniera, a causa di una legge in parte obsoleta, che non consente ai cittadini sammarinesi e residenti di svolgere l'attività di assistente per i propri familiari?
Accudire un anziano o una persona bisognosa, non è forse un diritto e un dovere? Per quale motivo questa attività non può essere riconosciuta come attività lavorativa, visto che richiede dedizione, attenzione e cure particolari? E chi meglio di un famigliare può offrire tutto questo? Tanto si parla dei diritti delle persone diversamente abili, malate o anziane, ma non si fa abbastanza per trovare le soluzioni migliori per avere cura di loro.
Riconoscere i diritti delle donne significa anche aiutare le famiglie e di conseguenza la società; il nostro è un paese di piccole dimensioni e, tra le altre cose, ciò dovrebbe consentire una maggiore snellezza legislativa e amministrativa, anziché renderla maggiormente complessa.
Nerina Zafferani
Responsabile Comitato Donne FUPS-CSdL