Precari PA: è urgente la stabilizzazione

Stabilizzazione dei precari e rinnovo del contratto. Questi i temi più importanti al centro dei Direttivi delle Federazioni Pubblico Impiego CSU che si sono riuniti nei giorni scorsi.

Precari PA: è urgente la stabilizzazione.

Tanti gli argomenti che sono sul tavolo del confronto con la delegazione di Governo; in particolare prosegue il confronto per definire l’accordo di stabilizzazione del personale precario del settore pubblico allargato, diretta conseguenza di ciò che si è fatto nel 2020 per il personale ISS. A tal proposito, le Federazioni sollecitano la delegazione di Governo affinché si raggiunga rapidamente ad una positiva conclusione dell'accordo.
Questo non riguarda solo i dipendenti precari, ma in tale ambito si intende anche prendere impegni per il rinnovo del contratto PA, dove finalmente si estende a tutti i dipendenti pubblici, compresi i Docenti, un meccanismo di salvaguardia per i lavoratori, al fine di evitare la creazione di nuovo precariato.
L’Amministrazione si assume l’obbligo di emettere bandi di concorso per le posizioni ricoperte da incarichi previste dal Fabbisogno; in assenza del concorso, il dipendente viene assunto a tempo indeterminato dopo tre anni di servizio.
Altro elemento qualificante è che per le posizioni fino al terzo grado (ex Contratto Privatistico), una volta definita la stabilizzazione, il meccanismo di assunzione su posizione vacante si attua dopo un periodo di prova di sei mesi.
A fronte di ciò le Federazioni Pubblico Impiego di CSdL e CDLS si assumono l’impegno con il Governo di definire il nuovo regime normativo e retributivo previsto dalla Legge di Riforma della PA prevedendo nuovi istituti e riformando la composizione delle retribuzioni. Questo percorso, inserito nel confronto per il rinnovo contrattuale, deve essere teso a non creare trattamenti diversi fra dipendenti che svolgono le stesse attività, riducendo gli effetti oggi più penalizzanti per i giovani a inizio carriera, costretti ad un lungo precariato, rispetto ad una maggior riconoscimento a fine carriera.
È necessario, dopo anni, parlare anche di un adeguamento delle retribuzioni per far fronte ad un costante e progressivo calo del potere d’acquisto degli stipendi, considerando anche che una parte importante di dipendenti Pubblici ha stipendi medio- bassi.
I Direttivi confermano l’impegno delle Federazioni nel governare i processi di cambiamento mettendo al centro i dipendenti, le persone e le loro competenze al servizio dei cittadini, e chiedono all'Amministrazione Pubblica di porre la massima attenzione affinché tali processi siano fonte di equità e giustizia e non inficiati da pressioni politiche. È necessario che la stessa Amministrazione sia finalmente autonoma e autorevole, a cominciare dalle figure Dirigenziali che devono avere le giuste tutele e riconoscimenti a fronte delle maggiori responsabilità derivanti dalla legge sulla Dirigenza Pubblica.

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Comunicato stampa
I Direttivi FUPI/CSdL - FPI/CDLS

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