Un cittadino che ha contribuito con il suo ingegno a rendere San Marino meta conosciuta in tutto il Mondo ed ha lasciato un inestimabile patrimonio di valori.
L’ing. Gino Zani, a sessant’anni dalla sua morte, rivela la sua visione della Repubblica in cui ha vissuto nel corso dell’ultimo decennio del 1800 e fino al 1908, per poi ritornarvi nel 1935, dopo un’intensa attività durata 27 anni nella ricostruzione di Reggio Calabria distrutta dal terremoto. Grazie ai nipoti, il suo diario vede finalmente la luce e ci fa scoprire una realtà del tutto inedita della San Marino estremamente povera, ma convinta di costruire il futuro basandosi sullo studio e la conoscenza, l’arte e l’architettura.
L’Eccellentissima Reggenza ha ricevuto oggi in udienza gli eredi Zani e i membri della omonima fondazione, ricordando come l’Ingegnere sia una delle figure più importanti della storia sammarinese avendo contribuito a recuperarne le origini, proponendole quindi alle future generazioni.
Il Segretario di Stato per la Cultura, Teodoro Lonfernini, ha tracciato il percorso biografico dell’Ingegnere ricordando come le condizioni estremamente povere gli hanno comunque consentito, grazie anche al sostegno delle istituzioni, di frequentare tutti gli ordini scolastici e l’università diventando un punto di riferimento per la riedificazione di un’intera città.
Il diario, in due volumi, verrà presentato al pubblico venerdì prossimo (ore 17,30) presso l’aula magna “Lanfranco Ferroni” dell’Università degli Studi in via Salita alla Rocca, dalla Dott.ssa Laura Rossi e dagli architetti Luca Morganti, Gino Zani e Leo Marino Morganti.
Comunicato stampa
Segreteria di Stato Cultura