Presidi sanitari per disabili, non sarebbe accettabile nessuna loro riduzione
La FUPS-CSdL ha chiesto un incontro alla Segreteria Sanità e al Comitato Esecutivo ISS sul nuovo nomenclatore RSM 23 aprile 2021 - Per venire a conoscenza delle nuove disposizioni e modalità adottate per la fornitura dei presidi sanitari per le persone in condizioni di disabilità e di non autosufficienza, basate sull'introduzione di un nomenclatore, questa mattina la FUPS-CSdL ha inviato una lettera alla Segreteria di Stato per la Sanità e al Comitato Esecutivo ISS con la richiesta di un incontro. "Si è trattata di una scelta unilaterale - ha scritto in premessa la FUPS - adottata senza nessun confronto con le forze sociali che rappresentano i pensionati, che sono la categoria che maggiormente usufruisce di tali supporti, fondamentali per la vita quotidiana delle persone che versano in condizioni di gravissime difficoltà. Una volta presa conoscenza delle modifiche apportate dal Comitato Esecutivo dell'ISS, di cui abbiamo appreso solo attraverso le notizie di stampa, potremo compiere le più opportune valutazioni e portare le nostre proposte." Continua la lettera della Federazione Pensionati CSdL: "Non sarebbe in ogni caso accettabile una riduzione della disponibilità di presidi sanitari per i disabili e i non autosufficienti, magari per ragioni di mero risparmio economico, o la previsione di maggiori difficoltà per ottenerli, in quanto sono le fasce di popolazione in assoluto più fragili e disagiate, che devono ricevere il massimo supporto solidaristico da parte del sistema di protezione sociale." La FUPS resta dunque in attesa della convocazione dell'incontro che ha richiesto.
FUPS-CSdL