Prestito-ponte, Rete: "Ogni consigliere può presenziare alle commissioni consiliari, segrete o pubbliche"
L’elogio al falso e al tendenzioso è andato in scena nel pomeriggio di ieri, 16 dicembre 2020, durante la seduta del Consiglio Grande e Generale. Il momento è già estremamente difficile ed è quindi preferibile esporre i fatti in maniera sintetica e asciutta senza ulteriori aggiunte, affinché la cittadinanza tragga autonomamente le proprie conclusioni. Il decreto in votazione trattava il prestito-ponte, della durata di un anno, contratto dallo Stato con la multinazionale Cargill a causa del ritardo nel collocamento del Bond sammarinese. I termini e la documentazione dell’operazione erano stati visionati dalla Commissione Finanze riunita in seduta “segreta” lo scorso 3 dicembre, secondo la prassi in uso quando la delicatezza dell’argomento consiglia di non coinvolgere i mezzi di informazione. La sconsiderata fuga di notizie del giorno seguente, che è ora oggetto di indagine da parte degli inquirenti, aveva rischiato di creare uno dei danni peggiori alla Repubblica di San Marino nella propria lunga storia. Pur se non dotato di diritto di voto, riservato ai soli commissari, OGNI consigliere può presenziare alle commissioni consiliari, siano esse segrete o pubbliche, opportunità sfruttata da molti consiglieri di maggioranza nella seduta in oggetto, tenutasi peraltro in orari serali. Solamente ieri, allorquando il decreto è giunto in votazione, le opposizioni – per loro stessa ammissione non contrarie all’indebitamento – hanno preteso di bloccare i lavori per procedere ad una nuova visione dei documenti, gridando all’opacità di Stato e alla volontà di insabbiamento. Le stesse forze che due anni fa avevano impegnato lo Stato per dodici milioni di euro con un contratto capestro siglato con ZTE nella segretezza più assoluta.
c.s. Movimento RETE
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