Prezzi: continua a correre l’inflazione, a marzo il tasso si attesta al 6,7% su base annua. Mai così elevato dal 1991. Ricadute di oltre 2.000 Euro annui a famiglia

Prezzi: continua a correre l’inflazione, a marzo il tasso si attesta al 6,7% su base annua. Mai così elevato dal 1991. Ricadute di oltre 2.000 Euro annui a famiglia.

Continua a correre l’inflazione: a marzo il tasso si attesta al 6,7% su base annua, non era così elevato dal 1991. Una crescita, afferma l’Istat, sostenuta dall’aumento dei prezzi dei beni non regolamentati. Con l’inflazione a questi livelli l’aggravio a carico delle famiglie sarà in termini annui, di oltre i 2.00.000 Euro. Un aumento che si avvicina a quello indicato e aggiornato dall’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori che ammonta a +2.354,98 Euro annui a famiglia, su cui pesano in maniera determinante i maggiori costi energetici e del settore alimentare. Questa situazione si sta abbattendo sul potere d’acquisto delle famiglie Riminesi dei di lavoratori e pensionati, delle fasce più deboli ma anche quelle medie della popolazione che già provati dalla crisi pandemica continuano a scivolare verso posizioni di vera e propria povertà. Va inoltre considerato che la nostra provincia si trova in fondo alle classifiche per i redditi da lavoro dipendente e da pensioni e quindi maggiormente esposta a questa vera e propria emergenza prezzi. Di fronte ad aumenti così ingenti sono necessarie misure straordinarie. Quanto fatto finora dal Governo risulta ancora insufficiente, soprattutto perché limitato a una durata troppo breve e ancora legato alla concezione di interventi spot, per tamponare la fase più grave dell’emergenza, senza risolvere il problema in termini strutturali. Il Paese, insieme ad una riforma fiscale più giusta e tesa a tutelare i redditi medio-bassi, ha bisogno di una riforma complessiva dei sistemi di controllo e di regolazione di prezzi e tariffe, improntata all’equità e alla lotta alle disuguaglianze e alla povertà, con quella energetica che cresce in maniera allarmante. Dal Governo occorre una svolta per un sostegno reale alle famiglie, attraverso una rimodulazione degli oneri di sistema che gravano, spesso in maniera immotivata nelle bollette; nonché l’adozione di un meccanismo teso a sterilizzare automaticamente l’accisa sui carburanti, escludendo quest’ultima dall’applicazione dell’IVA. Inoltre, torniamo a chiedere di intensificare gli sforzi per contrastare le speculazioni a cui stiamo assistendo, aumentando i poteri e le possibilità di intervento di Mr. Prezzi e attivando presso le Prefetture di comitati di sorveglianza sui prezzi, per monitorarne l’andamento e poter sanzionare scorrettezze e abusi.

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