Ps: "Patrimoniale imposta inutile e dannosa"
Abbiamo sempre contrastato l'imposta straordinaria sugli immobili, lo abbiamo fatto nel 2013, lo abbiamo fatto nella prima legge di bilancio del governo di Adesso.sm e continuiamo a sostenerlo tutt'oggi anche alla luce dell'ultimo decreto emesso nella giornata di ieri. Qualcuno potrebbe pensare ad una semplice posizione di 'comodo' per capitalizzare un facile consenso, ma la nostra analisi si basa su altri presupposti. Innanzitutto non è con l'aumento della pressione fiscale che si risolvono i problemi del bilancio dello Stato - anzi se ne generano immediatamente altri come la riduzione della capacità di acquisto delle famiglie e la limitazione di investimenti per le società che anziché mettere a disposizione risorse per progetti di sviluppo, di crescita e quindi generare nuovi posti di lavoro, sono obbligate a pagare una tassa peraltro non destinata a supporto del rilancio dell'economia ma bensì all'alimentazione della spesa corrente. Le diverse risposte alle interpellanze mettono in evidenza gettiti di meno di dieci milioni, cifre che con una oculata gestione della spesa pubblica, taglio agli sprechi e alle spese superflue possono essere senza dubbio reperite e messe a disposizione del bilancio dello stato evitando quindi nuove imposte e tasse speciali. Tassare ulteriormente gli immobili in un momento di crisi del settore, con un mercato pressoché statico, altro non è che un ulteriore freno al rilancio di questa importante parte di economia che come noto grava pesantemente anche sui bilanci delle banche. Ecco perché sosteniamo che la patrimoniale è un’imposta non solo inutile – poiché, come abbiamo visto, presenta un gettito irrisorio – ma anche dannosa perché deprime l’economia. Tassare una seconda volta (perché di questo si tratta) un patrimonio costruito con i risparmi e gli investimenti su cui sono già stati assolti gli obblighi fiscali, nelle dichiarazioni dei redditi è quanto di più sbagliato un governo possa fare e mette in evidenza come piuttosto che rilanciare l'economia con progetti, ridurre la spesa corrente eliminando anche certi privilegi non più compatibili con il nostro bilancio, si preferisca la strada più semplice e veloce, ma anche la più dannosa ovvero quella di mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
Partito Socialista