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Psd, il documento conclusivo: "Il futuro che vogliamo"

25 mar 2015
Psd, il documento conclusivo: "Il futuro che vogliamo"
Psd, il documento conclusivo: "Il futuro che vogliamo"
L’Assemblea Congressuale del Partito dei Socialisti e dei Democratici, sentita la relazione introduttiva del Presidente, le conclusioni del Segretario politico e l’ampio e costruttivo dibattito approva la seguente risoluzione conclusiva.

L’Assemblea Congressuale ringrazia gli Eccellentissimi Capitani Reggenti per il gradito messaggio augurale e le forze politiche e sociali presenti per aver preso parte all’assise.

L’Assemblea Congressuale approva i documenti elaborati dai tre gruppi di lavoro sui temi dell’Europa, dello sviluppo economico e delle nuove strade della politica.

L’Assemblea Congressuale riconosce che le radici della sinistra sammarinese e del riformismo socialista, maturate con l’affermazione del movimento politico che ha dato vita al Partito Socialista nel 1892, rappresentano la base storico-politica ed etico culturale dell’agire del PSD. Colloca il PSD nell’ambito del Partito Socialista Europeo e dell’Internazionale Socialista, di cui condivide i principi, i valori e le politiche generali.

L’Assemblea Congressuale conferma le ragioni della scelta elettorale del 2012 e la validità della coalizione creata assieme alla Democrazia Cristiana, a Noi Sammarinesi e ad Alleanza Popolare che ha ottenuto il consenso di piu? della meta? dell’elettorato sammarinese, che ha visto una necessaria intesa fra le maggiori forze popolari per un progetto di cambiamento e di riaccreditamento internazionale della nostra Repubblica, basato su una assunzione di responsabilità rispetto ai progetti concordati ed avviati secondo il programma di governo, ancora in corso, in cui il PSD ribadisce la sua posizione come parte attiva fino alla loro realizzazione.

L'Assemblea Congressuale ribadisce la validità del progetto del Partito dei Socialisti e dei Democratici, mai interrotto, di promuovere la costruzione di un grande movimento riformista, laico, liberale e democratico, che abbia un orizzonte più ampio delle culture di matrice socialista e che sappia guidare il Paese sulla strada dello sviluppo e dell’integrazione della Repubblica nell’Unione Europea.
In questo senso guardiamo a tutti, forze politiche, movimenti e singoli cittadini, per un definire un progetto che parta dall’emergenza attuale, ma sappia essere lungimirante, confermando le scelte sino a qui operate verso la trasparenza e verso un rinnovamento nell'agire politico.
Si rilevano quindi con favore la posizione e le proposte del Partito Socialista, con il quale si vuole approfondire il rapporto per giungere ad una più ampia collaborazione per la prossima legislatura, che garantisca anche un necessario ricambio generazionale della classe politica; parimenti, intendiamo confrontarci anche con Sinistra Unita e Civico 10 al fine di costruire un percorso in grado di ricompattare le forze riformiste e di arginare la frammentazione.
Il PSD non pretende di “inglobare” le altre forze con cui intende confrontarsi, né di chiedere ai singoli di adeguarsi alle sue regole, ma è disposto a confrontarsi in termini paritari per aggregare; un partito aperto, fatto da e con le persone, che riattivi le energie migliori, le potenzialità intellettuali e politiche capaci di affrontare un periodo complesso, quello della ricostruzione del Paese.

L’Assemblea Congressuale impegna il Partito a garantire agli aderenti l’informazione e gli strumenti di formazione politica e di partecipazione democratica, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. Il movimento giovanile del PSD fondato nell’aprile del 2005, dovrà riorganizzarsi e riattivarsi affrontando una riflessione su se stesso, sulle proprie funzioni, sulla propria azione, per assumere il ruolo trainante e innovativo che spetta ai giovani.

L’Assemblea Congressuale ritiene che la cosiddetta ‘questione morale’ è una delle urgenze in politica, e va affrontata con decisione.
È un problema culturale, politico e normativo che va esaminato sia individuando i responsabili, sia intervenendo più efficacemente sulla prevenzione e contrasto alla corruzione. Urge quindi una normativa nuova e decisamente incisiva per chi abusa del proprio servizio politico o amministrativo, che stabilisca la non candidabilità, la sospensione cautelare e la decadenza dei membri del Consiglio Grande e Generale, che regolamenti il conflitto di interessi e stabilisca la trasparenza patrimoniale dei rappresentanti delle Istituzioni.
Si deve anche aprire, una discussione e un confronto parlamentare sulla democrazia dei partiti e sulla loro disciplina politica e giuridica.

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