PSD: "Fare sistema attorno ad un progetto paese"
Con questo comportamento – descritto in apertura - il PSD ritiene non si possa rispondere positivamente alla richiesta di fare sistema. Serve un cambiamento nel metodo e nella direzione politica.
Per cominciare, i fondi pensione non possono essere messi a disposizione di nessuno senza l’assenso dei lavoratori, come da accordo sindacati-governo. Inoltre per il PSD è indispensabile che termini subito la contrapposizione - alimentata dall’attuale maggioranza - rispetto alla delegittimazione degli interlocutori politici all’opposizione e la continua interpretazione delle critiche mosse verso l’operato del Governo come fossero a difesa di vecchi poteri nefasti. Nell’ultimo comunicato di Adesso.sm, quando si chiede di fare “massa comune”, si fa riferimento ad affermazioni sconsiderate portate dall’opposizione e che sarebbero state puntualmente sconfessate da chi della nave ne detiene il timone. Dopo i fatti del Meeting di Rimini, la paternale della maggioranza suona come gesso che stride sulla lavagna.
Riteniamo però sia fondamentale la condivisione sull’intero quadro finanziario e sui conti pubblici, come anche sulle prossime nomine: ivi comprese quelle dei Direttori di Banca Centrale e Cassa e quelle del prossimo suo CdA. È necessario delineare non solo attraverso quali metodi porre rimedio ad emergenze di liquidità e con quali risorse ricapitalizzare Cassa, possibilmente senza ricorrere a debito estero o mettere a rischio le pensioni.
Soprattutto serve porre nuove basi sia istituzionali che di rapporti esterni, che garantiscano capacità di attrazione di capitali – i.e. imprese – e sviluppo e senza cui è pressoché inutile (anzi dannoso) parlare di prestiti o iniezioni di liquidità. É vero, con le sole nostre forze non ci salviamo, ma affidandoci a quelle altrui senza accordi con Banche Centrali esterne o con la UE, rischiamo di dipendere da entità con obiettivi incompatibili con l’autonomia della nostra Repubblica. A tal proposito non ci è chiaro il mancato avanzamento nel rapporto con l’Italia e in particolare con Banca d’Italia: un anno fa era all’ordine del giorno, ora non più. Ed è altresì evidente che il ragionamento vale anche per l’economia reale, considerando che senza una sua ripresa non vi sarà alcun miglioramento sostanziale per i cittadini. In sostanza bisogna essere capaci, attraverso un Progetto Paese credibile e concreto, di far tornare fiducia ai tanti sammarinesi che si chiedono attoniti cosa stia succedendo e quale sia il loro futuro, oltre a quello delle banche all’interno dei nostri confini.
Il PSD, già prima della crisi politica che ha condotto alle elezioni, aveva fatto appello a tutti i soggetti politici per affrontare le problematiche che ora esplodono fuori controllo, in maniera concertata, condivisa, evitando la spiacevole abitudine nostrana di aggravare lo scontro tra le parti, imputando responsabilità reciproche e perpetrando vendette politiche che alla fine danneggiano solo il sistema. L’esigenza è rimasta, anzi è aumentata. Se le condizioni richiamate saranno soddisfatte, saremo in grado di dare il nostro contributo.
Comunicato stampa PSD