Il PSD desidera innanzitutto esprimere il suo apprezzamento per questa iniziativa lodevole e di alto valore sociale, che vede ragionare insieme professionisti e responsabili di settori diversi per trattare argomenti e trovare soluzioni a problemi che attengono alla condizione di vita di cittadini in stato di bisogno e/o fragilità; ci auguriamo che questo possa costituire l’avvio di una buona prassi da perseguire anche per il futuro, con lo scopo di creare una rete di condivisione e collaborazione, certo utile se non altro a diffondere la conoscenza e la consapevolezza dei bisogni della cittadinanza.
Il PSD giudica il co-housing una formula molto interessante, specie per le fasce di popolazione più giovane; ritiene che non possa essere considerata come “la soluzione” per rispondere ai bisogni di socialità dei cittadini anziani, tanto più in un piccolo paese come il nostro, dove è diffuso un tipo di cultura che privilegia il legame delle singole persone con la casa di proprietà e dove è tuttora prevalente la tendenza a ricorrere al caregiver familiare e/o proveniente dall’esterno, tendenza sostenuta da tutti i governi, nonostante la Legge n. 1/2008, Carta dei diritti degli anziani, che all’art. 10 prevede anche forme diverse di Edilizia abitativa.
Il PSD ritiene importante al fine di comprendere meglio le necessità e progettare interventi mirati, promuovere innanzitutto una ricerca approfondita per verificare la situazione attuale e identificare il numero e la tipologia dei bisogni presenti a San Marino, a partire dai dati statistici già a disposizione e dalla valutazione di esperienze del presente e del passato (vedi gruppo appartamento ad Acquaviva degli anni Ottanta? C’entro anch’io, ecc.), anche attraverso i loro esiti.
Su questa base, il PSD ritiene si debba definire un “Progetto Anziani” (ci auguriamo che quello della Segreteria alla Sanità vada in questa direzione) che tenga in considerazione le specificità della nostra cittadinanza e del nostro territorio, che consideri il graduale incremento della popolazione anziana e la sua diversa distribuzione nei Castelli della Repubblica e che abbia come scopi in particolare quelli di:
Rafforzare il Servizio Territoriale Domiciliare per consentire agli anziani di rimanere nel proprio ambiente familiare il più a lungo possibile: ciò comporta servizi di assistenza infermieristica, aiuto domestico, e supporto psicologico. Implementare i centri diurni dove gli anziani possano partecipare a varie attività sociali, culturali ed educative, contribuendo a ridurre l'isolamento e a migliorare il benessere psicologico.
Fornire formazione e supporto ai familiari che si prendono cura degli anziani, inclusi corsi su come gestire le esigenze sanitarie e assistenziali.
Tutto ciò non esclude la creazione di piccole strutture residenziali quali condomini assistiti o solidali, o gruppi appartamento o case famiglia per anziani, con servizi integrati che permettano agli anziani di vivere in un ambiente domestico, con supporto assistenziale e opportunità di socializzazione.
Per concludere, in merito al cohousing, a San Marino sarebbe forse possibile sperimentare una forma di co- housing “ibrida”, che integri:
Strutture abitative per target misti: edifici che ospitino contemporaneamente giovani famiglie, anziani e studenti, con spazi separati per la privacy ma ampie aree comuni per le attività collettive.
Incentivi pubblici: agevolazioni fiscali e supporto da parte delle istituzioni per incentivare l’adesione a progetti di co-housing e favorire investimenti nelle ristrutturazioni necessarie.
Partnership pubblico-private: coinvolgimento di cooperative, istituti di credito e associazioni culturali che possano supportare finanziariamente i progetti e offrire attività educative e di formazione.
Ad ogni modo qualunque scelta non può prescindere da un’attenta valutazione dei costi delle diverse soluzioni abitative adottate in Repubblica.
Partito dei Socialisti e dei Democratici