PSD: "Quale lavoro senza coesione sociale e accordi internazionali?"

PSD: "Quale lavoro senza coesione sociale e accordi internazionali?".
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici celebra la giornata del 1° maggio, festa dei lavoratori.
La riflessione che condividiamo è quella dell’importanza della coesione sociale, che vede nel lavoro uno dei collanti maggiori, ma non sufficiente in un momento di crisi e di livelli di disoccupazione come quello attuale.
È necessario in primis riportare il tema dello sviluppo economico al centro dell’attenzione e non monopolizzare il dibattito politico sulla vicenda bancaria-finanziaria: il numero di disoccupati è ancora troppo alto, per quanto diminuiti di circa 200 unità in un anno e questo deve essere il problema numero uno da risolvere per chi governa ora.
È chiaro altresì però che senza la capacità di far convergere politica e forze sociali su un insieme di riforme e senza intraprendere più decise risoluzioni verso l’apertura del sistema economico e la collocazione di San Marino nel contesto europeo, poco si potrà recuperare: siamo veramente esterrefatti dalla mancanza di continuità, rispetto al governo precedente, sulla via della creazione di nuove possibilità di sviluppo nei rapporti con l’Italia e la flemma nei confronti dell’Accordo di Associazione con l’UE. Senza presupposti dati da accordi e piattaforme di competitività è inutile parlare di ripresa o di fantomatici hub finanziari.
Al contrario di questo, il governo è invece riuscito nella non facile impresa di dividere e rendersi ostili praticamente tutte le organizzazioni sociali del paese, ça va sans dire l’opposizione: un tutti contro tutti la cui limitazione deve essere uno dei primi obiettivi dall’esecutivo, che appunto invece sembra voler trarre beneficio da un dannoso “divide et impera”.
Entro breve saranno necessari, è ormai chiaro a tutti, interventi pesanti per quanto riguarda le pensioni, il debito pubblico, forse tagli e tasse per recuperare risorse. Richiamiamo alla responsabilità maggioranza e il governo nel loro ruolo fondamentale di condurre tutto insieme il paese nel momento in cui si prevedono sacrifici generalizzati. Ricordiamo che il PSD già un anno fa aveva proposto di affrontare quello che ora è urgente attraverso una modalità non conflittuale, anzi di straordinarietà nella capacità di mettere da parte la partigianeria politica per risolvere i problemi sistemici della Repubblica e individuare un modello di sviluppo che non venga di volta in volta cambiato al cambiare delle maggioranze.
Il PSD, come sempre nella sua storia, non si porrà, nemmeno nella sua posizione di opposizione, quale muro incondizionato contro riforme e decisioni di responsabilità. Deve però cambiare l’atteggiamento di chiusura e autoreferenzialità di Adesso.sm, che mantiene lo stesso livello di inutile retorica sulle colpe del passato e sulla loro non provata diversità espresse prima delle elezioni. La campagna elettorale è finita, i problemi invece no.

Comunicato stampa PSD

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