Il recente comunicato di RETE dimostra, ancora una volta, la loro intenzione di tornare a un populismo di bassa lega. È chiaro: dopo tre anni al governo, in cui ogni critica è stata messa a tacere e ogni azione esaltata, RETE ha il problema di non perdere i suoi elettori. Ed essendo una formazione politica senza contenuto, si aggrappa a quello che può: disonestà intellettuale, livore giustizialista e narrazione ingannevole di una San Marino come luogo di malaffare. Ma San Marino è un Paese forte e onesto, che RETE prova a sporcare solo per il suo tornaconto elettorale. Con RETE al governo non c'è stata alcuna “nuova politica”, solo un esibizionismo della loro pochezza. C’è un punto però su cui bisogna prestare la massima attenzione: la denigrazione a tutto tondo della politica, cavallo di battaglia di RETE, non può essere più tollerata. Perché un paese senza politica è un paese nelle mani di poteri non democratici, di cui RETE è stata un’utile marionetta (più o meno consapevole). È importante sottolineare che RETE, così com’era solita fare durante i suoi tre anni di governo, continua ad attaccare i piccoli e si guarda bene dall’attaccare la Democrazia Cristiana, con cui fantastica di mantenere un’alleanza segreta. Per quanto riguarda le affermazioni di RETE sui mutui agevolati, è essenziale chiarire che il decreto cui fanno riferimento è di tipo tecnico. Lo spread massimo (che è dato dalla differenza fra euribor/eurirs e il tasso di interesse nominale applicabile sui mutui) viene definito annualmente dalle Associazioni dei consumatori e dall’Associazione Bancaria Sammarinese, e si basa sull’andamento dei tassi di mercato calcolati da Banca Centrale. Va inoltre evidenziato che lo spread indicato nel decreto portato all’attenzione dell’Aula, ricalca quello del 2022 e del 2023, nonostante i tassi di interesse si siano alzati. Ebbene, perché RETE ha votato i decreti degli anni precedenti senza battere ciglio? È chiaro che le loro argomentazioni sono del tutto false e puntano solo ad un facile consenso elettorale. Se il decreto è tecnico, bisogna però riconoscere che ad essere politico è il tema della casa. E proprio sul tema della casa il PSD intende offrire il massimo contributo: nelle nostre schede di programma, presentate durante la convention dello scorso dicembre, sono presenti molte proposte concrete per aiutare le famiglie sammarinesi a trovare risposte a questo bisogno primario. Il benessere dei sammarinesi non dipende da parole astiose e ingannevoli, ma dalle buone idee e dalla volontà di metterle in pratica. Alle prossime elezioni, sarà chiaro quale via scegliere: non quella del populismo vuoto ma quella delle buone riforme.
c.s. Partito dei Socialisti e dei Democratici