Questione morale, NS: "Ci chiamavano giustizialisti, oggi la verità viene a galla"
Concetti difficili da fare passare nove anni fa, quando ancora quel sistema di intreccio tra affari e politica, che oggi sta piano piano venendo allo scoperto, era all’ordine del giorno e interessava non solo le alte sfere della politica, ma anche altre fasce della società. Oggi, dopo l’ultimo arresto eccellente e in apertura del processo a seguito dell’inchiesta sul conto Mazzini, è facile per qualcuno gridare vittoria, urlare il proprio sostegno alla magistratura e ammonire il Paese intero a non ricadere negli errori del passato. Non era la stessa cosa nel 2006: Noi sammarinesi cercavamo di denunciare e far emergere la verità. “Noi Sammarinesi – scrivevamo nel nostro manifesto – non cerchiamo né vogliamo gli equivoci, i giochi di potere, i falsi compromessi e le allettanti promesse”. Allora ci prendevano in giro, ci chiamavano giustizialisti o pazzi, tentavano di sminuirci e di bloccarci per non farci più parlare. Ma non ci sono riusciti, e ora la verità che denunciavamo e tentavamo di combattere sta emergendo.
E continueremo a combattere quel sistema, perché se è vero che i fatti di cronaca giudiziaria di questi giorni rappresentano uno spartiacque nella storia del nostro Paese, è altrettanto vero che non possiamo abbassare la guardia credendo che quanto è stato non esista più o non possa più tornare.
E’ dunque importante sostenere il lavoro della magistratura e approfittare di tutte le verità che emergeranno per compiere un’analisi approfondita e costruttiva. Ma è anche, e soprattutto, il momento per le persone dotate di capacità, onestà, serietà, dirittura morale e coerenza di mettersi a disposizione del paese per costruire il futuro della nostra Repubblica.
Comunicato stampa
Noi Sammarinesi