Relazioni bilaterali con l'Italia e accordo di associazione con l'Ue: la posizione di Lorenzo Bugli
“Un buon punto di partenza per riallacciare, rafforzare e intensificare le relazioni bilaterali con la vicina Italia: un percorso, quest'ultimo, che andrà portato avanti senza perdere di vista l'obiettivo preponderante dell'accordo di associazione con l'Unione Europea”. Lorenzo Bugli (Pdcs) esprime un giudizio positivo, nonostante i rumors di qualche media, sull'esito dell'audizione congiunta tra Commissione Consigliare Affari Esteri di San Marino e la Commissione Affari Esteri del Senato italiano, andata in scena nella mattinata di giovedì. “Nell'affrontare questo tema – argomenta il presidente dei GDC – non possiamo non tenere a mente ciò che la Democrazia Cristiana sostiene da tempo ed è stato evidenziato nella relazione del rapporteur ed eurodeputato Juan Fernando Lopez Aguilar ovvero quanto sia fondamentale che il rapporto bilaterale non solo riprenda, ma sia ancor più saldo alla luce dell’imminente ripresa dei trattati di accordo di associazione all’Unione Europea, accordi che ci potranno permettere di bypassare e integrare tante di quei punti della Convenzione del 1939 ad oggi obsoleti e ponendo soprattutto sia in ambito finanziario, di doppie imposizioni che in ambito di spostamento delle persone un rinnovato inizio in un'ottica di maggiore uniformità sul piano legislativo. Ringrazio il presidente Rondelli per l'ottima relazione introduttiva con cui, passo dopo passo, ha ripercorso le tappe fondamentali dei rapporti intercorsi con lo Stato italiano dal 1800 ad oggi: un esercizio storico tutt'altro che trascurabile, se è vero che per capire dove stiamo andando è importante sapere da dove veniamo. Ringrazio altresì gli altri Commissari per aver saputo accantonare le rispettive divergenze politiche, abbracciando quel tono costruttivo e improntato al dialogo di cui la nostra Repubblica ha bisogno, ribadendo l’importanza di questo momento storico, delle collaborazioni, mettendo in panchina il termine 'da soli' e facendo spazio al termine 'noi'. Ciò detto – prosegue Bugli – ritengo che la strada da fare sia ancora tanta soprattutto per addivenire al superamento della convenzione del 1939, ormai anacronistica in alcuni suoi passaggi. Va detto – ed è per questo che è importante insistere su questo fronte - che l'accordo di associazione con l'Ue consentirebbe al nostro Paese di ovviare in maniera quasi automatica ad alcune criticità legate alle relazioni con l'Italia, dal caso targhe, ai frontalieri, senza dimenticare temi come telecomunicazioni e fiscalità. Il dialogo con i nostri vicini ha, d'altra parte, una doppia valenza. Da un lato, infatti, l'Italia rappresenta e deve continuare a rappresentare il nostro partner principale in campo economico e non solo. Dall'altro lato non possiamo dimenticare che anche San Marino ricopre una funzione di importanza strategica per la Repubblica italiana. Il Titano, infatti, in nome dell'antica amicizia che la lega ad essa, ha sempre fornito il suo contributo nell'appoggiare le tante iniziative promosse dall'Italia in seno ai consessi internazionali, quali OSCE, ONU e Consiglio d'Europa. Non solo. San Marino, proprio in virtù del suo status di nazione indipendente, gode della possibilità di ospitare manifestazioni ed eventi, soprattutto di carattere sportivo, capaci di generare un indotto considerevole per entrambe le parti, quali ad esempio la MotoGP a Misano, in passato la Formula Uno, o competizioni tennistiche internazionali ATP, ecc. In ultima istanza mi sento di rivolgere un appello a tutte le forze politiche affinché sappiano coinvolgere con maggiore efficacia nei processi decisionali le parti sociali che sono la spina dorsale del nostro Paese. Governare non vuol dire comandare, ma concertare scelte condivise. Penso, ad esempio, al COMITES, realtà di assoluto prestigio e che in passato ha portato nella nostra Repubblica figure politiche di spicco e da sempre lavora al fianco dei cittadini.
Comunicato stampa
Ufficio stampa gdc