Il fatto che nella sua piccata replica il Segretario alla Propaganda Stefano Canti continui a tentare di convincere la cittadinanza dell’opportunità di avere sperperato 150.000 euro in una consulenza al Politecnico di Milano per una inutile legge sulla manutenzione stradale, dimostra quanto di questa materia ne conosca poco e che da governante, quantomeno, non abbia chiare quali siano le priorità di spesa per il nostro Paese indebitato fino al collo da questo esecutivo. La manutenzione stradale, come moltissime scienze applicate, non si basa principalmente su leggi ma su norme tecniche, linee guida e capitolati tecnici recepiti nei documenti di appalto; tali documenti, che le amministrazioni pongono a riferimento per l’esecuzione della manutenzione, assumono valore di legge speciale. Questo materiale tecnico, elaborato ed aggiornato grazie alla collaborazione con l’UniRSM che Canti ha smantellato, è già a disposizione di AASLP, l’ente statale che si occupa di manutenzione stradale. Ma soprattutto, se il Segretario alla Propaganda avesse inteso varare uno strumento normativo, perché non mettere a frutto la collaborazione in essere fra l’AASLP e l’UniRSM? Perché arrivare a dire bugie sui reali costi di quella collaborazione, che in realtà per l’AASLP ha prodotto un attivo e che per lo Stato non è costata nulla, pur di incaricare a caro prezzo il Politecnico di Milano? Canti, che millanta stima per il nostro ateneo dopo averlo duramente attaccato sui giornali, non riteneva l’UniRSM all’altezza di un compito del genere? La realtà, purtroppo, è nella evidente volontà di gestire direttamente anche le opere di manutenzione stradale per mere ragioni clientelari, cosa che l’ingombrante presenza dell’UniRSM, che aveva impostato gli interventi su basi di oggettiva priorità, avrebbe certamente ostacolato. Sul tema della formazione dei dirigenti che l’accordo AASLP-UniRSM non avrebbe contemplato: è forse più qualificante professionalmente la partecipazione ad un corso di una giornata che il Segretario alla Propaganda spaccia da mesi come l’avvenuta formazione dei tecnici sammarinesi, o la continua presenza presso l’AASLP di un docente universitario a disposizione dell’Azienda contemplata dalla collaborazione con l’UniRSM smantellata da Canti? L’Università di San Marino, se necessario, non avrebbe potuto potenziare ulteriormente la formazione dei tecnici AASLP? Il Segretario alla Propaganda a queste domande non riesce a rispondere. Non parliamo poi della sua risibile dissertazione pseudo tecnica a giustificazione del fatto che la pressoché totalità degli interventi di manutenzione stradale previsti quest’anno (circa un milione di euro di lavori) siano di tipo superficiale: naturalmente i prodotti utilizzati, lui dice, saranno di tipo “speciale” e gli interventi, pur superficiali, saranno quindi duraturi. Ma i prodotti da lui citati non hanno nulla di “speciale” trattandosi di aggregati e bitumi modificati ormai di uso comune, ed il semplice buonsenso, prima della tecnica, rende chiaro che un intervento superficiale laddove il problema dovesse essere di tipo profondo, non può avere una durata soddisfacente. Sarebbe come verniciare una parete fessurata nella speranza che la vernice tenga assieme le crepe. Che la nostra martoriata rete stradale, dopo quattro anni di gestione Canti, non abbia problemi profondi è una colossale panzana ma lui ha la necessità elettorale di far vedere con interventi superficiali quanto più “asfalto” steso a terra. Il Segretario alla Propaganda dice infine che con la legge sulla manutenzione stradale, della quale ancora non si è visto un rigo malgrado gli oltre sei mesi dalla firma del costoso disciplinare di consulenza al Politecnico di Milano, egli imposterà le modalità di intervento da qui in avanti: un personaggio che in quattro anni non è stato capace di gestire l’ordinario, che non ha avuto idee per impostare una politica sui rifiuti, che non è stato in grado di presentare un PRG già pronto, si balocca nell’idea di poter dettare le linee per il futuro. Allora fra “worst first”, “best first” e fra tutti gli inglesismi ed i concetti scopiazzati con cui ha infarcito la sua replica e che evidentemente egli non comprende affatto, un messaggio che perfino lui può capire: “Canti go home”.
Cs - Repubblica Futura