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Report Fitch: la conferma della classificazione un risultato per nulla scontato

Report Fitch: la conferma della classificazione un risultato per nulla scontato.

L’agenzia internazionale Fitch ha confermato, anche per il 2019, il rating assegnato alla Repubblica di San Marino, nonostante il commissariamento di un importante istituto sammarinese per raccolta – Banca CIS – che lasciava presagire un possibile declassamento. E’ bene ricordare ai cittadini che l’ultimo declassamento (da BBB a BBB- con outlook stabile) era avvenuto a seguito della liquidazione di Asset Banca e che il passaggio ad outlook negativo si era registrato immediatamente dopo l’approvazione del bilancio di Cassa di Risparmio. Bilancio che toglieva finalmente il velo dal buco causato, in buona parte, dalla cattiva gestione dell’affare Delta. Era, quindi, lecito attendersi un ulteriore peggioramento del rating alla luce delle recenti criticità emerse nel nostro sistema bancario. Ma così non è avvenuto. Il perché lo specifica lo stesso report di Fitch, che sottolinea come il nostro Paese, nonostante le annose difficoltà che tutti conosciamo, mantiene un Pil pro capite ancora molto elevato, una bilancia commerciale in attivo e un sistema politico stabile, in un contesto geopolitico decisamente più complicato. Punti di forza, questi, che assieme ad una economia che fa registrare segni più già da qualche anno, sia in termini di Prodotto Interno Lordo che in termini di occupati, sono il segno di un Paese con basi solide che può e deve ripartire. Come farlo lo spiega sempre la stessa agenzia di rating: risolvendo prima di tutto il problema dei problemi del sistema bancario, quello degli NPL, e procedendo ad una ristrutturazione capace di rendere nuovamente solidi i parametri dei nostri istituti. A questo proposito crediamo sia fondamentale spingere sull’acceleratore del tavolo che ha finalmente iniziato a ragionare sul progetto che dovrà portare la soluzione definitiva alla sfida dei crediti non performanti. Non solo: fondamentale, per tornare a crescere, sarà anche la firma dell’accordo di associazione con l’Unione Europea, che se da un lato consentirà alle nostre imprese e ai nostri istituti bancari di affacciarsi ai vantaggi di un mercato da più di 500 milioni di persone, dall’altro ci permetterà – come raccomandato dallo stesso parlamento europeo a seguito della discussione del report Aguilar – di accedere alla liquidità a basso costo dell’Eurosistema. La firma dell’accordo, peraltro, rappresenterà anche un input fondamentale all’internazionalizzazione del nostro sistema economico, descritto come ancora troppo dipendente da quello Italiano – attualmente in sostanziale stagnazione – e poco differenziato. In sintesi, seppur sia evidente che un rating BBB- con outlook negativo non rappresenti una classificazione di cui esultare, bisogna riconoscere che si tratta di un risultato per nulla scontato in questo contesto. Risultato che va riconosciuto soprattutto al governo, guidato in questa operazione dalla Segreteria alle Finanze, che si è impegnato con Fitch in un confronto costante, credibile e rassicurante. Adesso.sm

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