Repubblica Futura: che fine farà il PRG di Boeri?
L’intervista appena rilasciata al Resto del Carlino dall’arch. Stefano Boeri, incaricato nel 2015 di redigere il nuovo Piano Regolatore Generale già presentato durante la scorsa legislatura dal Segretario Michelotti e già pagato dai sammarinesi, desta più di una preoccupazione. Abbiamo infatti assistito, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale, al “riferimento” del Segretario Canti, attuale detentore della Segreteria al Territorio e Ambiente, sullo stato di avanzamento di questo strumento di pianificazione generale. Una serie di generalissimi principi, ben lungi da una qualsiasi fase attuativa alla quale il progetto Boeri era giunto, dal quale si evincono sostanzialmente due cose: il Piano Regolatore, così come presentato dall’illustre architetto, avrebbe bisogno di “aggiornamenti” volti a preservare da un lato i diritti “di retinatura”, di qualunque nefasta natura acquisiti, e dall’altro a sdoganare il futuro consumo del territorio, che la proposta di Boeri poneva pari a zero, a seconda delle richieste formulate da vari interessi privati, purché gli stessi abbiano naturalmente il beneplacito del governissimo dei 44. Una soluzione, quella di consumo di territorio “a la carte”, di stampo prettamente democristiano che all’architetto di fama internazionale pare non andare certamente a genio, tanto da dichiarare che l’unica modifica al piano che approverà sarà quella dell’introduzione di nuove opere ritenute nel frattempo strategiche, non certo quella della deroga totale ad uno dei pilastri del suo progetto. Non mancherebbero in tal senso le new entries col florilegio di opere strategiche, prioritarie e nazionali proclamate (e solo proclamate) dall’attuale Segretario: peccato, mancherà all’appello l’hub intermodale di scambio all’approdo della funivia in Borgo apprezzato dallo stesso Boeri, contattato “informalmente” dall’attuale esecutivo, e per il quale era già stato bandito ed aggiudicato un concorso di idee; cassato dal Segretario Canti perché troppo costoso, o troppo Michelottiano, chissà. C’è da chiedersi in definitiva cosa l’attuale Segretario al Territorio abbia combinato in quasi due anni e mezzo di legislatura: un riferimento in Consiglio Grande e Generale, stile compitino evidentemente idoneo più che altro a giustificarsi di fronte alla sua stessa maggioranza, ed una telefonata all’arch. Boeri. Nemmeno un passo per l’ulteriore implementazione di un piano regolatore già pronto, né l’avvio di un qualsivoglia minimo confronto con i numerosissimi stakeholders. Forse è più redditizio, per assecondare le richieste del popolo elettore, continuare a rimestare col vecchio piano del ’92, rimandando il tutto, come ogni altra riforma strutturale che questo esecutivo non è in grado di compiere, al governo che verrà. L’architetto Boeri, se non saranno preservati i fondamentali della sua proposta progettuale, toglierà la firma dal Piano Regolatore: scelgano i sammarinesi se, per semplicità ed andando a parare sul solo nome di battesimo, sia meglio il piano di Stefano Boeri o quello di Stefano Canti. Infine: ma è possibile che ogni volta che Canti apre bocca, ci sia poi qualcuno che deve prendere la penna per sbugiardarlo? Una volta i sindaci dell’AASLP, una volta Boeri… chi sarà il prossimo? E soprattutto: è possibile continuare ad avere un Segretario con il vezzo della bugia?
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