San Marino è piombata da alcuni giorni in una crisi istituzionale e politica i cui motivi sono oggettivamente oscuri ai cittadini. In tanti ci chiedono se il governo è caduto e perché; anche per chi ha esperienza politica si stenta a capire come a qualche giorno dal voto sull’indebitamento estero di 350 milioni di euro, dalla nomina di figure apicali per il Paese - come il presidente di Banca Centrale - la maggioranza vada in pezzi con Rete che lascia il governo dopo settimane di voci insistenti sulla crisi. Ogni epoca ha le sue crisi di governo e anche questa legislatura terminerà anticipatamente senza lasciare particolari segni di riforme o slanci in avanti da parte dell’ex maggioranza. Ibernato il paese nei due anni di regime speciale pandemico, rimane poco da segnalare. Viaggi a Dubai, festini in via Giacomini, vaccini russi e americani, ISS vicina all’implosione, AASS vicina al fallimento con le bollette in ebollizione, Banca Centrale riconvertita a pubblico ministero presente in ogni processo penale, operazione giustizia e di pulizia etnica contro ogni tipo di opposizione, specie se vicina a Repubblica Futura. Totale e assoluta inesistenza del Congresso di Stato con qualche realizzazione eredità della precedente legislatura (rotatoria per Canti, Museo Filatelico e Numismatico per Belluzzi) e tanti, troppi episodi cabarettistici - con un impareggiabile protagonista, il Segretario per il Turismo - che hanno illuminato la satira. La maggioranza dei 44 doveva spaccare il mondo, riformare tutto e invece è implosa su se’ stessa, distrutta da differenze incolmabili sopite solo per amore di poltrona. In quattro anni ne abbiamo viste di tutti i colori. Periodiche richieste di verifiche di governo, misteriose dimissioni di Segretari di Stato (Ciavatta), invettive via social di Segretari di Stato che hanno scambiato il governo per un palcoscenico dal quale irridere i cittadini e minacciare chi ha idee diverse dalle loro. Cosa ha fatto il governo sulle politiche di sviluppo? Tanti ristoranti hanno chiuso piegati da costi di gestione schizofrenici come bollette e affitti, il Nido del Falco vanamente promesso a un noto ristoratore di fama mondiale, il PRG di Stefano Boeri buttato nel bidone, le strade che cadono a pezzi, l’immondizia che esplode dai cassonetti e le infornate nella PA come nei ruggenti anni Novanta. Repubblica Futura auspica che con trasparenza e celerità si formalizzi la crisi di governo. In questa emergenza politica sarebbe stato consigliabile rinunciare ad alcune trasferte (Malta, Cuba) e concentrarsi sui problemi del Paese. Il 2 giugno ci sono 50 milioni di obbligazioni in scadenza, occorre mettere mano all’assestamento di bilancio, nominare la prossima Reggenza e dare velocemente la parola ai cittadini. Basta giochini di potere. Governo e maggioranza sono al capolinea, hanno fallito negli obiettivi e nella coesione e il Paese non merita altri mesi di immobilismo. Repubblica Futura chiede trasparenza e celerità, rispetto dei cittadini affinché il balletto indegno che ha caratterizzato gli ultimi mesi di legislatura cessi. Il voto deve chiarire chi dovrà governare il Paese e il nuovo governo dovrà lavorare fin da subito per chiudere entro l’anno l’accordo di associazione con l’Unione Europea, elemento strategico nelle relazioni internazionali e punto nodale per il futuro del Paese.
Comunicato stampa
Repubblica Futura