Giovedì scorso in Commissione Sanità è avvenuto l’incredibile: nonostante la disastrosa situazione della sanità sammarinese, con la Medicina di Base oramai inesistente, medici che continuano ad andarsene con la grande difficoltà a trovarne di nuovi e l’insoddisfazione profonda di utenti e operatori, il Governo ha pensato bene di erogare i premi di risultato ai membri del Comitato Esecutivo dell’Iss, cioè ad Alessandra Bruschi (voluta da Ciavatta, e con riferimento al periodo del 2021 in cui è stata qui), Sergio Rabini (scelto dalla Dc) e Marcello Forcellini (di nomina Npr). Se non andiamo errati, grazie a questa decisione, i tre prenderanno il 25% in più della propria retribuzione di base, un vero schiaffo ai cittadini. Ma c’è di più. Abbiamo finalmente potuto prendere contezza degli obiettivi che il Governo aveva posto al Comitato Esecutivo, cosa finora segretissima. Ed abbiamo potuto notare che non c’era una parola circa la necessità di raggiungere una adeguata funzionalità ed efficacia dei servizi erogati (a partire ovviamente dalla Medicina di Base) e nemmeno sulla necessità di raggiungere buoni livelli di soddisfazione dell’utenza (cosa basilare per un servizio sanitario). La vicenda ha dell’incredibile e fa capire bene come il Governo sia completamente scollegato dalla situazione che vivono i cittadini, tanto che - appunto - non si è focalizzato sui servizi e sulla loro efficacia nemmeno in sede di fissazione degli obiettivi. Ha chiesto relazioni, piani, progetti, documenti, ma non si è preoccupato di chiedere che le cose funzionassero bene: inconcepibile! Ma anche i punteggi assegnati dal Congresso di Stato nella valutazione sul raggiungimento dei singoli obiettivi, vedono giudizi difficili da comprendere nella loro ratio, considerando lo stato reale di alcuni ambiti di lavoro individuati fra gli obiettivi stessi: basti pensare, ad esempio, alla valutazione di 7 relativamente all’atto organizzativo dell’Iss, che non solo non è stato approvato ma la cui bozza è stata completamente stracciata dal nuovo Direttore Generale Bevere ed è stato nominato un apposito gruppo di lavoro, segno che quanto prodotto non è stato ritenuto all’altezza… Complessivamente, emerge un giudizio di 74,5 su 100, punteggio che dà conto di una complessiva soddisfazione da parte del Governo circa il lavoro svolto dal Comitato Esecutivo e che, appunto, porterà all’erogazione dei premi. Tutto questo mentre la Medicina di Base vive da due anni una situazione tragica che i cittadini continuano a denunciare pubblicamente, a partire dal tempo infinito di risposta alle richieste telefoniche e quindi alla difficoltà di accesso ai servizi; mentre i reparti, come ad esempio la Pediatria, continuano ad essere depredati di personale per le esigenze del reparto Covid su cui ancora, dopo due anni, non si è trovato un sistema di gestione efficace che consenta di non sacrificare i reparti stessi; mentre continuano a non essere raggiunti gli obiettivi (più politici che tecnici) legati agli accordi con l'Italia e necessari per attrarre e mantenere professionisti; mentre il personale infermieristico continua ad essere carente, specie in alcuni reparti, perché il sistema rimane non competitivo. E, come si è detto, manca ancora l’atto organizzativo - strumento fondamentale per definire i fabbisogni - per cui si assumono persone senza bandi di concorso (come quelle all’interno della Direzione Iss). Così i cittadini sono sempre più obbligati a rivolgersi alla sanità privata per avere risposte, con la dirigenza impegnata a ipotizzare investimenti milionari nel nuovo ospedale ed in nuove nicchie di servizi sanitari ad elevati costi, su cui però sono del tutto assenti proiezioni su possibili ritorni legati alla partecipazione di utenti esterni. Abbiamo chiesto al Congresso di Stato un gesto di buon senso: rivedere le valutazioni effettuate e, data la situazione della nostra sanità, non erogare la retribuzione di risultato. Siamo stati ovviamente inascoltati. In questa scelta, le responsabilità dell’Esecutivo sono grandi e le lacrime di coccodrillo del Segretario Ciavatta in Tv (in cui vuole darci ad intendere di essere stato quasi “costretto” a erogare i premi nonostante la sua insoddisfazione) sanno veramente di presa in giro. Se ha dovuto subire un diktat politico (cioè erogare i premi a persone protette dai partiti), lo dica e poi si dimetta; altrimenti si prenda la piena responsabilità di questo schiaffo in faccia a tutti i cittadini ed alle difficoltà che quotidianamente vivono nel rapporto con la sanità.
Repubblica Futura