Repubblica Futura: "Il futuro di Banca Centrale e il taxi dell’avvocato politico"
Repubblica Futura esprime una valutazione positiva sul dibattito consiliare di ieri relativo al futuro della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Un confronto aperto, franco, già avviato nella seduta consiliare di dicembre nella quale, a seguito delle dimissioni del dott. Giacomo Volpinari dal Consiglio Direttivo di BCSM, maggioranza e governo hanno per la prima volta affrontato il dossier BCSM con un atteggiamento di discontinuità rispetto al passato. Rete ha deciso che Volpinari, dopo una pausa di due mesi e una riflessione critica sull’istituzione, torni in via del Voltone; il dott. Andrea Vivoli è diventato Direttore Generale dopo una lunga vacanza della massima carica esecutiva di BCSM dovuta a un misterioso atteggiamento della stessa BCSM che volontariamente non ha voluto procedere a questa nomina per ben cinque anni. I temi che il nuovo Direttore si troverà sulla scrivania sono purtroppo più o meno gli stessi da molti anni a questa parte: Memorandum con Banca d’Italia, accordo di associazione con Unione Europea, sviluppo del settore finanziario. C’è però una nuova consapevolezza nella politica. Ieri, su istanza di Repubblica Futura, il Consiglio Grande e Generale ha formalizzato, in un ordine del giorno sostenuto da tutti i gruppi consiliari, la volontà di riformare BCSM definendo già una serie di passaggi istituzionali e politici per i prossimi mesi. RF ha ritirato il proprio o.d.g. in favore di un dispositivo probabilmente meno incisivo per favorire un percorso nuovo in cui Consiglio Grande e Generale e Congresso di Stato definiscano il futuro assetto di BCSM. Basta polemiche pretestuose, e lo diciamo a chi double face cambia tono a seconda del ruolo istituzionale ricoperto. Avanti con una fase di confronto in cui riteniamo che le diverse visioni possano portare a un nuovo statuto per BCSM, scritto da sammarinesi per il futuro dei sammarinesi, che possa dare le gambe anche ai progetti che troppo spesso il governo presenta e non riesce mai a concretizzare. Senza una BCSM “riformata” è difficile pensare a come i sogni di sviluppo espressi dai consiglieri di maggioranza possano diventare realtà e dare ricadute al bilancio dello Stato e ai cittadini, chiamati, per ora, solo a pagare le bollette dell’AASS o a fare i zig zag nel disastrato sistema sanitario. Infine un inciso sull’avvocato politico che sta lavorando al noleggio di un nuovo “taxi” per essere trasportato in Consiglio alle prossime elezioni. Si è superato nel comma comunicazioni per difendere il Presidente “sofferente” della Commissione Finanze, appartenente al suo gruppo consiliare, alzando come sempre l’asticella del dibattito politico. Ha attaccato a livello personale e professionale Nicola Renzi reo di avere denunciato il comportamento eticamente discutile del membro del suo inesistente gruppo consiliare. Chi è caduto in basso ed è isolato lo giudicheranno i cittadini nel 2024. Repubblica Futura non ha necessità di applicare, come fa l’avvocato politico, la “regola del pongo” per tenere in piedi un gruppo consiliare che fa acqua, unito con i cerotti, anche recentemente al centro di una curiosa vicenda giudiziaria. RF fa proposte, risponde agli attacchi e alle minacce con le idee poiché riteniamo cruciale che la politica avvii una fase di costruzione e di rilancio delle proposte per il futuro del Paese. BCSM è uno dei temi e l’ordine del giorno approvato ieri grazie all’impulso di RF rappresenta una novità nel dibattito politico di questa legislatura, spesso caratterizzato, oltre che dal muro contro muro fra maggioranza e opposizione, dai comportamenti di alcuni gruppi consiliari - come quello rappresentato dall’avvocato politico - che si sono guadagnati le prime pagine solo per vicende legate alle cerniere e ai debiti. Noi preferiamo essere ricordati per le proposte del nostro movimento che possono non piacere ma è ciò per cui RF lavorerà con ancora più energia nel 2023; essere ricordati per questo e non per sbiadite immagini di foto in cui barcollanti personaggi si aggiravano in via Gino Giacomini il primo aprile di qualche anno fa. Situazione, anche quella, in cui alla fine non hanno pagato i soliti politici sempre al di sopra di tutto: della legge, dei codici etici, del comune senso del pudore e del buon senso.
c.s. Repubblica Futura
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