Repubblica Futura "Il mercato delle auto a San Marino"
Il mood del ritorno ai magici anni Novanta era ormai chiaro da tempo. La “terra da ceci” invocata da Gabriele Gatti, il massimo protagonista di un periodo da cancellare nella storia recente della Repubblica, era la premessa di quanto si sarebbe sviluppato nel corso della legislatura. Un ritorno indietro delle lancette al quale mancava uno dei pezzi forti del repertorio: le truffe carosello nella vendita di veicoli. A meno di 30 giorni dalla visita del Presidente della Repubblica italiana, momento solenne nei rapporti bilaterali fra i nostri Stati per i quali ogni sammarinese andrà giustamente orgoglioso vista la generale stima di cui gode il presidente Mattarella, è ormai evidente la prossima esplosione del tema vendita veicoli, anche in considerazione della comparsa in territorio, proprio in questi giorni, di inviati di una nota trasmissione televisiva. Il governo italiano ha già iniziato a fare qualcosa, con l’annuncio della volontà di inserire in finanziaria un provvedimento per rafforzare i controlli dei veicoli provenienti dalla Repubblica di San Marino e dal Vaticano. Elegante l’inserimento del Vaticano, Stato in cui non ci pare proliferino negozi di vendite auto; invece la cosa è decisamente più seria per quanto riguarda il nostro Paese. Non sarà sfuggito come ormai da mesi, ai tradizionali punti vendita di vetture in territorio, si stiano aggiungendo negozi che aprono dalla sera alla mattina con insegne improvvisate e all’interno poster di auto o qualche macchina scalcinata per segnalare che lì si può acquistare un veicolo. In quei negozi non si vedono persone né auto in vendita parcheggiate e non crediamo che circolino in Repubblica veicoli immatricolati da queste rivendite. Non si capisce quali opzioni di business siano alla base di queste iniziative verosimilmente non rivolte ai sammarinesi. C’è qualcosa di strano che non torna. Ci chiediamo se il governo DC-Rete-NPR-Motus abbia varato nei mesi scorsi disposizioni fiscali e di interscambio commerciale favorevoli allo sviluppo di questo particolare settore. Ci piacerebbe sapere se l’attuale buona tendenza economica, rilevata dal Fondo Monetario Internazionale, sia sorretta anche da questi negozi vuoti e misteriosi, apparentemente privi di venditori e acquirenti. Repubblica Futura, sollecitata fra l’altro da tanti cittadini che ci hanno contattato, esprime forte preoccupazione. Il fenomeno appare simile per molti aspetti alla grana degli autonoleggi, esplosa qualche anno fa ai tempi di Visco e Tremonti ministri delle Finanze. Da allora è passato del tempo e il sistema San Marino, attraverso interventi coraggiosi di vari governi, ha lottato per riconquistare credibilità e regolamentare un settore che aveva prodotto distorsioni fiscali e forti tensioni con l’Italia. Ci chiediamo se il governo stia assecondando quanto sta accadendo e se la vicenda stia diventando un tema bollente nelle relazioni italo-sammarinesi. Oltre gli aspetti fiscali, aggiungiamo la forte preoccupazione per le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata dato che il settore delle vendite di auto è tradizionalmente attenzionato sotto l’aspetto del riciclaggio. RF chiede un celere intervento chiarificatore del governo per fare trasparenza e, aggiungiamo, pulizia, per non creare problemi agli storici commercianti di auto della Repubblica e non sollevare turbative dal punto di vista dei rapporti bilaterali. Per tale motivo Repubblica Futura depositerà una Interrogazione per avere informazioni su questo tema.
c.s. Repubblica Futura membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)
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