Repubblica Futura sul bilancio
Non era un esercizio semplice provare a riempire di contenuti un bilancio che contenuti non ne aveva. Repubblica Futura, come forza di opposizione responsabile e propositiva, ha cercato di svolgere il suo ruolo portando idee su tre fronti:
1) lotta al caro vita e sostegno alle retribuzioni, che rappresentano assolute priorità sociali in questa fase storica;
2) sostegno alla piccola e media impresa, agli investimenti e alla formazione, per contrastare il fermo degli investimenti stessi che si è registrato negli ultimi due anni e stimolare la nascita di imprese;
3) lavorare per aumentare l’autonomia energetica e la produzione di energia da fonti interne, altra priorità nel medio termine per un Paese che si voglia davvero definire sovrano. In questa direzione andavano molti degli emendamenti da noi presentati.
Nella complessa opera di mediazione fra forze politiche che si è tenuta negli ultimi giorni, siamo riusciti a fare inserire nella legge di bilancio alcune di queste proposte, ed in particolare:
1) l’adeguamento degli assegni familiari che, dopo essere già stati aumentati del 10% (sempre a seguito di una nostra proposta) nell’assestamento di bilancio, aumenteranno ulteriormente fino a toccare un +30% complessivo rispetto alla situazione previgente. Peccato che non sia stato inserito il concetto della progressività (aumento più elevato per chi ha redditi più bassi) nè l’erogazione anche alle persone disoccupate senza ammortizzatori sociali (una grossa mancanza del nostro sistema);
2) un contributo, da erogare ai nuclei familiari appartenenti alle fasce di reddito più basse della nostra scala (fino a 10.600€ annui pro capite), destinato all’acquisto di beni a “domanda rigida”, tipicamente generi alimentari. Un aiuto per sostenere il “carrello della spesa”, particolarmente colpito dall’inflazione. Tale contributo dovrà essere tecnicamente definito con un Decreto entro la fine di febbraio;
3) l’impegno del Governo ad emettere entro brevissimo tempo (31 Gennaio) il Decreto per calmierare il costo dei mutui a tasso variabile, che hanno visto aumenti in alcuni casi di centinaia di euro mensili nell’ultimo periodo. Una proposta su cui RF si è molto battuta, che ci auguriamo venga attuata al più presto;
4) l’avvio di un tavolo tripartito destinato a discutere, tra le altre cose, l’introduzione di norme di incentivazione all’erogazione di forme di “welfare aziendale” da parte delle imprese: un intervento che riteniamo essenziale per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori in questa fase in cui i rinnovi dei contratti non riescono a seguire l’inflazione;
5) l’istituzione di una Commissione Speciale sull’andamento demografico, composta da tecnici nominati dalla politica e dalle parti sociali, col compito di analizzare gli scenari futuri e proporre alla politica interventi fattibili, corredati da numeri, per sostenere la natalità, per rafforzare i servizi per la terza età ed il sistema di welfare alla luce delle dinamiche demografiche in atto;
6) la possibilità di cedere all’AASS, ad un prezzo da definire, l’energia prodotta in surplus rispetto alle proprie necessità, da parte di privati persone fisiche che abbiano installato impianti fotovoltaici sulle proprie case, una volta terminati gli incentivi. L’obiettivo è consentire di usare tutto lo spazio a disposizione sui tetti delle case, installando impianti anche di potenza maggiore rispetto a quella necessaria per le proprie esigenze personali;
7) infine, e questo è un risultato importante e da tempo inseguito, l’accordo per inserire, nel Decreto di prossima emanazione da parte del Governo, l’estensione della solidarietà familiare (cioè la possibilità di supporto dei familiari nelle attività economiche) a tutte le imprese familiari, a prescindere dal settore economico di appartenenza dell’impresa.
Proposte concrete, che si muovono per risolvere criticità sui tre temi che avevamo indicato come prioritari e che arricchiscono una finanziaria altrimenti veramente povera di interventi.
Repubblica Futura
membro dell’Associazione dei Liberali e Democratici Europei (ALDE)
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