Residenze atipiche concesse, Csdl: "Non sono piccoli numeri per un paese come San Marino"

Sono 90 quelle rilasciate complessivamente nel 2023; in proporzione alla popolazione residente, è come se l’Italia ne avesse rilasciate 153.000. In tre anni sono 182, equivalenti a 309.000 per l’Italia. Il Portogallo ha abrogato la norma

Residenze atipiche concesse, Csdl: "Non sono piccoli numeri per un paese come San Marino".

È sempre caldo e attualissimo il tema delle residenze atipiche volute dall’ultimo Governo; il Segretario CSdL Enzo Merlini è tornato sull’argomento nell’ultima puntata di “CSdL Informa” fornendo alcuni dati ed evidenziando, nella seconda parte del suo intervento, il loro innegabile effetto in particolare sul mercato interno degli affitti. Chi sostiene la bontà di queste residenze afferma che molti paesi hanno adottato politiche che attraggono alcune categorie di persone facoltose e pensionati; quindi, dicono, perché non può farlo anche San Marino? In primo luogo, il Segretario CSdL ha smentito che si tratti di numeri poco significativi per la piccola realtà sammarinese. “Come emerso nella Commissione Esteri, sono state rilasciate 78 residenze a regime fiscale agevolato, tra cui a sportivi e persone famose, distribuite più o meno equamente nell'arco di 3 anni. Le residenze per i pensionati hanno subìto una vera e propria accelerazione: 17 nel 2021, 29 nel 2022 e 58 nel 2023. Complessivamente, lo scorso anno sono state rilasciate 90 residenze a fiscalità “ridotta”. Facendo la proporzione tra San Marino e Italia (il rapporto per il numero di abitanti è 1 a 1.700), queste ultime equivalgono a 153.000. Allargando la comparazione a tutte le 182 residenze atipiche nell’arco dei tre anni, il rapporto sale a 309.000. Non credo che se l’Italia avesse attratto una tale quantità di soggetti a fiscalità agevolata non ci sarebbero state reazioni all’interno dell’UE. L'ex premier portoghese Costa ha dichiarato infatti che il provvedimento che attirava pensionati nel suo paese è stato abrogato non soltanto perché aveva inquinato il mercato immobiliare, ma anche perché gli altri paesi europei erano fortemente contrariati. Si tratta di misure che ogni paese può decidere di adottare, tanto è vero che le politiche fiscali non fanno parte degli accordi di associazione e nemmeno di adesione all'Unione Europea; ma se ci si comporta in maniera spregiudicata, questo incide negativamente sui rapporti internazionali. Noi dobbiamo ancora firmare l’Accordo di Associazione e mi pare che presentiamo un biglietto da visita tutt’altro che gradito.” L’impatto delle residenze atipiche sul mercato degli affitti, verrà analizzato dalla CSdL con uno specifico comunicato, la cui uscita è in programma domani.

c.s. CSdL

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