Giaceva interrato nel giardinetto attiguo alla chiesa di San Giovanni, presumibilmente da quando il primitivo oratorio, in cui fungeva da base d’altare, fu trasformato, assumendo forme e orientamento attuali. Estratto dal terreno nel settembre 2020, il cippo (VII-VIII sec. d.C.) è stato restaurato e collocato all’interno della chiesa, nel presbiterio, come base di ambone. Per la sua traslazione e riconsegna alla cittadinanza, da parte del Soroptimist Club San Marino, che ha sostenuto il progetto, è organizzata una piccola cerimonia il giorno di mercoledì 23 giugno 2021 alle ore 17,30 La presenza del manufatto è stata da tempo segnalata dalla professoressa Itala Cenci Malpeli, che per prima ne ha riconosciuta la vetustà, collocandone la datazione nei suoi studi Chiesa di San Giovanni e territorio sotto le Penne (2011) e Sulle tracce dei Longobardi a San Marino (2018), al periodo altomedioevale, e più precisamente alla presenza dei Longobardi sul territorio sammarinese. La sua idea di sondare la fondazione del cippo, estrarlo dal terreno, spostarlo dal giardino e restaurarlo è stata condivisa e accolta con favore dal Soroptimist Club San Marino, di cui Itala è una delle socie fondatrici, nella convinzione che sia doveroso assumere impegni anche a favore del patrimonio culturale del paese, per offrirne maggiore conoscenza e valorizzazione. Il progetto ha goduto ovviamente del consenso della proprietà, nonché della Sezione Archeologica dei Musei di Stato e della Commissione per la Conservazione dei Monumenti e degli Oggetti d’Antichità e d’Arte. Il manufatto, in calcarenite, di cava locale, a differenza di altri cippi riconducibili alla stessa epoca, presenti sul territorio sammarinese e nel circondario, non evidenzia segni particolari o decorazioni artistiche, se non un incavo sulla superficie riferibile a contenitore di reliquie. L'intervento di restauro conservativo sul cippo è consistito in pulitura, consolidamento, stuccatura e applicazione di un protettivo finale per consentirne la corretta protezione, è stato effettuato da Serena Brioli, cui si deve il recente restauro della Statua della Libertà, al centro del “Pianello”. Ora il cippo è divenuto base di ambone in ferro, opera di Roberto Giordani, artista e designer, le cui opere sono esposte in diversi Stati del mondo. Il Soroptimist Club desidera ringraziare tutti coloro che hanno consentito la realizzazione del progetto o che vi hanno collaborato, e in particolare l’architetto Renzo Broccoli, che coordinato tutte le fasi del lavoro.