Rete. Corpi di polizia: anomalie in corso?
Tuttavia le situazioni critiche non devono diventare un’occasione per percorsi poco trasparenti in vista di concorsi per nuove assunzioni o stabilizzazioni.
Soprattutto nel momento in cui si stabilisce che l’unico modo per accedere ai concorsi è eseguire un corso di formazione specifico e strutturato, preceduto da un “test attitudinale” per potervi accedere,
risulta determinante che gli step di questo percorso siano garantiti in modo inattaccabile nella trasparenza e regolarità, e nell’ assicurare criteri obiettivi e pari opportunità per tutti coloro che abbiano i requisiti per parteciparvi.
Sull’apposito sito del CUFS (il Centro Universitario di Formazione sulla Sicurezza che, attraverso il Coordinatore Avv. Maria Sciarrino, ha organizzato il corso la cui prima fase è già iniziata), è possibile trovare le liste di coloro che sono stati ammessi al primo step (il test attitudinale) e poi al secondo (il vero e proprio corso di formazione).
Tuttavia non è stata resa pubblica la graduatoria con i punteggi ottenuti nel test e anche coloro che vi hanno avuto accesso non risultano i medesimi che hanno fatto domanda. Alcuni paiono essere stati esclusi ma non si capisce bene con quali motivazioni.
In un paese in cui è facile far arrivare le informazioni solo dove si vuole, il fattore “comunicazione” diventa un aspetto determinante nel garantire obiettività e nell’evitare favoritismi. È stato fatto tutto quello che si doveva per evitare che si potessero creare “vie preferenziali”?
Questi elementi sono oggetto dell’interpellanza che depositiamo per saperne di più e per capire se gli obiettivi che ci si proponeva per costituire un bacino mirato a nuovi arruolamenti sia stato rispettato.
L’impressione infatti è che da una parte si sia voluto seguire il principio di rispondere alle esigenze indicate attraverso un corso di formazione mirato, mentre dall’altra parte, nel momento dell’organizzazione del corso stesso, le cose siano un po’ sfuggite di mano.
Non si capisce bene come, ma il corso che prima era destinato ad un massimo di 40 unità, è poi stato realizzato per 50.
Dopodichè successivi step aprono a nuove prospettive: delibere successive del Congresso di Stato
Stabiliscono che l’idoneità rilasciata dall’attuale corso organizzato dal CUFS, destinato a creare personale preparato a cui si apre una multipla possibilità di carriera nei diversi corpi di polizia, è equiparata, agendo in modo retroattivo, ad un vecchio corso organizzato dal CFP (Centro di formazione Professionale) per i soli allievi Gendarmi.
Ricordiamo che proprio questa idoneità è il “lasciapassare” per i futuri concorsi: da qui non riusciamo a capire cosa potrà avvenire. Che tipo di peso avrà il nuovo corso rispetto a quello del 2008/2009, e come ci si comporterà rispetto a coloro che grazie a quel corso nel frattempo ha già ottenuto un lavoro?
Per questi motivi abbiamo fatto un’interpellanza per chiedere delucidazioni in merito al corso di formazione organizzato dal CUFS in vista dei futuri concorsi: dal momento che l’unico modo per accedervi è quello di ottenere l’idoneità attraverso questo corso, è fondamentale che l’accesso ad esso sia svolto nella totale regolarità e trasparenza.
Movimento RETE