Rete. Il Governo continua i saldi di fine stagione: fuori tutto!

Rete. Il Governo continua i saldi di fine stagione: fuori tutto!.

Quelli che nei mesi scorsi sono stati sbandierati dai partiti di governo quali obiettivi per la prosecuzione della legislatura, ovvero la Legge di bilancio, la visita del Presidente Mattarella e la firma dell’accordo di associazione UE, alla fine si sono rivelati per ciò che erano: un paravento per non mollare le poltrone e portare avanti, invece, provvedimenti clientelari e dannosi per il paese. Non a caso negli ultimi nove mesi si annoverano, tra gli altri: - il decreto cogenerazione con alcune parti cucite su misura a favore della Cartiera (se vi siete persi il video con le bugie del Segretario Lonfernini, lo trovate sui social e sul canale Youtube di RETE); -la finalizzazione del progetto Amazon per portare sul cloud i dati dei sammarinesi, uno dei tanti capricci del Segretario per l’Industria Righi. Un progetto condivisibile sulla carta ma portato avanti con i metodi della vecchia politica ovvero rapporto diretto tra politico e azienda, niente appalti, costi presenti e futuri non trasparenti e totale opacità rispetto ai dati che verranno messi sul cloud (quelli sanitari, quelli del tribunale, gli igr, i bilanci, il registro elettronico? Non si sa, alle interpellanze il governo non risponde); - la sottoscrizione della convenzione in materia di telecomunicazioni dove il governo ha curato poco l’interesse dello Stato e molto quello della Telecom a cui, in pratica, viene regalato l’utilizzo dell’infrastruttura di fibra ottica realizzata da AASS dal valore di decine di milioni di euro. Nonostante non abbia investito un centesimo nell’infrastruttura e paghi pochissimo per il suo utilizzo, Telecom applica agli utenti sammarinesi una tariffa mensile più alta di 10 euro rispetto a quella italiana. Una convenzione in cui il governo si è arrogato un potere che non ha ovvero quello di assegnare le frequenze. Potere che spetterebbe all’Autorità ICT, autorità che per legge dovrebbe essere indipendente ma che nei fatti viene continuamente bypassata dal governo che decide al posto suo; - la cartolarizzazione che costerà tanto alle banche e su cui lo Stato, che ha messo la garanzia, non ha alcun controllo sui costi di recupero dei crediti. - il decreto sul tasso di interesse massimo che le banche possono applicare sui mutui prima casa (per fortuna ritirato dal Governo dopo la nostra presa di posizione!) che avrebbe consentito tassi vicini al 9%, quando invece un Governo serio avrebbe imposto uno “spread politico” massimo del 2% Sarebbe sbagliato dire che il Governo non ha una visione, perché ce l’ha e la persegue, ovvero quella di accontentare i clienti mentre prende in giro cittadini. Ci accorgiamo con rammarico che sono pericolosamente tornati di moda sarebbe stato meglio fossero rimasti relegati agli anni ’90-2000, con un Consiglio Grande e Generale esautorato, un Governo che accentra su di sé poteri che non gli spettano, mentre i partiti riportano in auge personaggi del passato che ancora hanno peso nei gruppi politici, vengono portati alle riunioni e condizionano le scelte politiche sulla base delle loro vicende in Tribunale. I grandi assenti, ormai da troppo tempo, sono dibattiti e proposte serie sui temi: sulla sostenibilità del bilancio dello Stato, sullo sviluppo sostenibile, sulla salvaguardia del territorio e della sanità pubblica, su una fiscalità equa, sul caro-vita, sulla trasparenza delle scelte, sul posizionamento della Repubblica in una politica estera in fermento (in particolare sul riconoscimento della Palestina). Il Governo pensa di riempire questo vuoto con gli slogan, con le cene, con la spettacolarizzazione della politica, con il fuori tutto come si fa con i saldi di fine stagione. Ma quando la svendita sarà finita, cosa ne rimarrà di questo Paese?

Movimento RETE

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