RETE: il nostro contributo per migliorare il progetto sugli npl
Alla fine il Segretario Gatti, dopo la tentata prova di forza di ieri, portata avanti in maniera ostinata pur di non ammettere che gli emendamenti di RETE e dell’opposizione fossero migliorativi del decreto sulla cartolarizzazione, è sceso a più miti consigli.
Dopo la gestione opaca e disastrosa della Commissione Finanze di novembre, ci siamo sentiti in dovere di presentare una serie di emendamenti per mitigare i rischi che lo Stato si è assunto (con il voto favorevole dei soli membri di maggioranza) nel concedere la garanzia.
Con i nostri emendamenti abbiamo:
• aumentato dal 15 al 20% (passa da 10 a 15 milioni di euro) il deposito di garanzia che le banche dovranno mettere a garanzia dell’operazione;
• tolto la possibilità di utilizzare questo conto di deposito per pagare i costi di recupero ma solo per pagare le obbligazioni garantite dallo Stato;
• sostenuto la creazione di un organismo di sorveglianza che monitori tutte le fasi dell’operazione nell’interesse esclusivo dello Stato;
• inserito la deroga alla sanatoria sugli immobili solo ed esclusivamente per i passaggi di proprietà interni fra banche e veicoli; rimane obbligatoria invece per il passaggio di vendita a terzi (nella versione originale del decreto questo passaggio era stato bypassato)
• delegato il Congresso di Stato a disciplinare con decreto entro il 31/12/2023 i possibili conflitti di interesse, presenti e futuri, tra i soggetti che hanno lavorato all’operazione;
• inserito l’obbligo, per le società coinvolte nell’operazione, di avere i bilanci e quindi i relativi costi certificati da una società di revisione contabile terza;
• dato mandato al Congresso di Stato di emanare un regolamento per le aste pubbliche dei beni immobili oggetto di garanzia;
• previsto che il Congresso di Stato fornisca una adeguata informativa ai fondi pensione rispetto all’inizio delle procedure di collocamento dei titoli garantiti dallo Stato. Il titolo emesso è garantito dallo Stato e ha un ottimo rendimento quindi è giusto che i fondi pensione ne possano beneficiare.
Nel momento in cui in aula consiliare è stato palese che il decreto non sarebbe passato senza la collaborazione delle opposizioni, il Segr. Gatti è tornato sui propri passi e si è riusciti a mettersi attorno al tavolo per trovare delle convergenze. La sintesi trovata migliora il provvedimento inserendo una serie di garanzie e tutele rispetto agli impegni che lo Stato dovrà assumersi.
Pur rimanendo assolutamente insoddisfatti e amareggiati dal percorso fatto dalla Segreteria Finanze, siamo certi di aver reso un buon servizio al paese dando il nostro contributo per introdurre una serie di miglioramenti in grado di mitigare i rischi di un’operazione che, nonostante tutto, continua ad avere più ombre che luci.
Comunicato stampa
Movimento RETE
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