Rete: l’Istituto Sicurezza Sociale non è proprietà di pochi ma appartiene all’intera cittadinanza
Che la sanità da svariati anni versi in uno stato tutt’altro che ottimale è risaputo. All’inizio di questa Legislatura, per capire dove e come intervenire, è stato necessario creare un Audit ad hoc che nel corso del proprio operato ha rilevato una serie di problemi mai affrontati prima. Sprechi, spese ingiustificate e mancato controllo sono risultate un mix letale che ha comportato negli anni un incremento costante della spesa senza un miglioramento effettivo dei servizi erogati. La relazione dell’Audit ha fatto luce rispetto a situazioni estremamente preoccupanti: basti pensare, ad esempio, alla Legge sulla dirigenza medica che ad oggi pesa sul bilancio ISS per più di 4,5 milioni oppure al mancato incasso della ritenuta del 20% per le prestazioni riguardanti la libera professione. Inoltre anche i contratti delle assunzioni del personale sono stati oggetto di valutazione con risultanze a dir poco imbarazzanti. È emerso un incremento di 113 assunzioni dal 2015 al 2019 (tra i quali 23 medici) dove non solo non si è tenuto conto della Legge n.67/2016 inerente al fabbisogno ma ci si è accorti che molti contratti sono stati siglati in maniera del tutto irregolare. Ad esempio risultano contratti nei quali mancano le firme o i compensi, in altri è mancante il monte ore mensile ed in altri ancora le tariffe sono stabilite in base a criteri difficilmente comprensibili. Altri casi singolari sono l’autorizzazione dell’allora Comitato Esecutivo, senza un’apparente necessità, riguardante la sostituzione dell’impianto di ossigenazione dell’intero ospedale nonostante il sistema in uso fosse perfettamente funzionante (con tanto di collaudi al seguito) e adeguato alla normativa. Oppure ancora l’acquisto, nel 2019, di strumenti oculistici mai installati e perciò mai utilizzati. Quelle citate sono solo alcune delle storture emerse che necessitano di ulteriori approfondimenti per perseguire, una volta accertate, le responsabilità. RETE ribadisce con forza che l’Istituto Sicurezza Sociale non è proprietà di pochi ma appartiene all’intera cittadinanza e che si impegnerà affinché possa tornare ad essere un vanto per la nostra Repubblica.
Cs Movimento RETE