Rete: legislatura decisamente complicata e tutt’altro che riformatrice

Rete: legislatura decisamente complicata e tutt’altro che riformatrice.

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, c’è il fondato timore che questa sarà una legislatura decisamente complicata e tutt’altro che riformatrice. Segnaliamo che si è ricominciato esattamente dalla fine e ancor prima che il Governo giurasse in aula, con la solita elargizione di contributi a pioggia e con le irrisolte frizioni tra i partiti di maggioranza. Sarà molto interessante vedere chi, tra le due coalizioni, dovrà ripiegare rispetto a posizioni espresse con nettezza inequivocabile meno di due mesi fa, per esempio sulle questioni che riguardano il Comitato Esecutivo dell’ISS e la sanità. Ma si potrebbe continuare: dal riconoscimento della Palestina all’ex-tiro a volo di Murata; dalla gestione del territorio al debito pubblico. D’altronde quello presentato alla cittadinanza e votato in Consiglio pare un programma di Governo che lascia in panchina molti temi scottanti e li rimanda a tempi (e legislature) migliori. Curioso poi che chi, come Libera, chiedeva a gran voce una presa di distanza dai protagonisti del “Conto Mazzini” e del “Caso Titoli”, ponendo una forte pregiudiziale sin dalla costituzione dell’alleanza elettorale, oggi si giri dall’altra parte nel vedere in Aula personaggi legati a quelle vicende e addirittura loro familiari stretti entrare nelle Segreterie di Stato. Che dire poi di Segretari Particolari che ricoprono contemporaneamente incarichi non irrilevanti come quello di Sindaco di un piccolo Comune sì, ma di un altro… Stato? A chi sostiene – vedi il comunicato della Segreteria in questione - che non esiste nessuna norma che sancisca una incompatibilità rispondiamo che forse i legislatori non si erano peritati di normare l’inverosimile! Basta il buonsenso spicciolo per capire che forzatura logica, che corto-circuito politico sia ricoprire contemporaneamente incarichi istituzionali, prestando più o meno esplicitamente giuramento di fedeltà, per due diverse Nazioni. In merito, rileviamo e facciamo rilevare che la sola, debole, risposta racchiusa nel comunicato della Segreteria di Fabbri, unica voce che si è alzata dal Congresso sul tema, lasci legittimamente sospettare che non tutte le altre Segreterie abbiano abdicato al buon senso e che una auspicabile correzione di rotta sia ancora possibile. Infine, intendiamo richiamare l’attenzione sulle voci sempre più insistenti che vedrebbero, tra i primi atti del nuovo Governo, un allargamento degli staff delle Segreterie, un aumento di stipendi ed emolumenti al personale ivi impiegato e – udite udite – agli stessi Segretari di Stato! Il tutto mentre alla popolazione sammarinese viene chiesto di pagare qualche decina di milioni di euro annui per gli interessi sul debito pubblico. Uno schiaffo in faccia ai cittadini che non può essere neppure minimamente giustificato. In tutto questo bailamme sarà interessante vedere in particolare cosa racconterà Libera, che – ribadiamo - fino a due mesi fa dava degli incoerenti e dei poltronari a mezzo panorama politico. Sì, siamo proprio curiosi.

cs RETE

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