RETE-MDSI: lettera al Comandante Albina Vicini
il Movimento RETE e Movimento Democratico San Marino Insieme sono stupiti di alcune delle affermazioni da lei scritte nella lettera inviata ai membri del Consiglio Grande e Generale ove commenta il dibattito relativo al decreto sulla Polizia Civile criticando “alcuni interventi che, mio malgrado ho dovuto ascoltare”.
Al di là della constatazione che il Consigliere, nel suo ruolo, è tenuto a sostenere le posizioni che ritiene opportune, non rileviamo in quanto emerso in un normale dibattito consiliare profili di “svilimento e umiliazione” per il corpo della Polizia Civile: tutt’altro!
Ci stupiamo anzi dell’apoditticità di tali affermazioni, della mancanza di tatto istituzionale dimostrato da chi come lei rappresenta un intero corpo di Polizia.
In occasione di qualsiasi provvedimento legislativo ogni consigliere ha il dovere di esprimere le sue perplessità: così è successo anche per il decreto relativo la Polizia Civile come qualche tempo prima per quello relativo la Gendarmeria.
Preme rimarcare tuttavia che benché il dibattito relativo al decreto inerente la Gendarmeria sia stato ampiamente più duro rispetto a quello, recente, inerente la Polizia Civile, il comandante della Gendarmeria si è allora ben guardato dal redarguire i membri del Consiglio Grande e Generale!
Non vorremmo che si volesse trasmettere l’impressione per cui “svilisce e umilia” il corpo di Polizia Civile chiunque critichi un provvedimento legislativo giudicato lacunoso per le stesse rivendicazioni che peraltro elenca lei nella sua missiva.
Non vorremmo che l’unica via che lei individua per non “svilire e umiliare" il corpo rappresentato sia quella di osservare un religioso silenzio: si tratterebbe di una pagina poco dignitosa.
Eppure se avesse ascoltato il dibattito con distanza intellettuale avrebbe constatato che proprio ciò che lei richiede, ovvero che “Dal 1998 si parla di coordinamento e di riforma dei Corpi ma gli interventi sono stati sporadici, causa di rincorse ed ulteriori conflittualità (…). Basterebbe stabilire stessi diritti e stessi doveri, stabilire le funzioni e le stesse modalità di carriera oltre alle modalità di coordinamento”, è stato il sacrosanto motivo del contendere.
L’intero dibattito si è imperniato tra chi (per lo più dall’opposizione, ma questo poco dovrebbe contare) considera necessario provvedere alla riforma dei corpi nel suo complesso, superando gli interventi sui singoli corpi e prevedendo uno statuto speciale per la Polizia Civile che promuova “stessi diritti e stessi doveri” con gli altri corpi, e chi invece (per lo più in maggioranza, ma anche questo poco dovrebbe contare) ha ritenuto opportuno intervenire sul solo corpo della Polizia Civile, rimandando la riforma e creando ulteriori distinzioni tra “diritti e doveri” dei differenti corpi.
Vi sono poi state critiche al governo e al sindacato, per via della data di deposito del Decreto stesso, e ci auguriamo che lei non volesse intendere che attaccare il governo e un sindacato “svilisca e umili” la Polizia Civile.
Per il resto tutti (maggioranza e opposizione) hanno riconosciuto la necessità di premiare le professionalità dei corpi, di tutti i corpi e in egual misura, parificando diritti e doveri.
Parimenti non ci risulta che alcuno abbia messo in discussione la professionalità e abnegazione dei suoi uomini e le sue donne, a servizio del paese… come al servizio del paese, e soggetti a pari “rischio personale di incolumità, di attacchi personali, di vendette e ritorsioni anche sui familiari”, sono coloro che -prescelti dalla cittadinanza- le stanno scrivendo.
Creda, anche insinuare che qualcuno attacchi gratuitamente il corpo della Polizia Civile, magari ingenerando un senso di rivalsa in alcuni dei suoi uomini o delle sue donne, è una forma di ritorsione a cui evidentemente siamo soggetti!
Non capiamo dunque quale sia la ragione della sua lettera, avendo tutte le parti in campo condiviso l’urgenza delle riforme dei corpi su cui lei ha incentrato l’intero suo richiamo.
Crediamo infine sia opportuno sorvolare sulla caduta di stile del “pensare al corpo come un bacino di voti a cui attingere”: poco dignitoso e poco opportuno da mettere nero su bianco!
Non volendo rimarcare l’irrispettosità di tale provocazione, evidenziamo che non certo chi critica un decreto (a quanto pare fortemente voluto dal Corpo, almeno così ci pare di dover interpretare la sua missiva) cerca di attingere voti dal Corpo stesso.
Avremmo fatto meglio, se avessimo voluto considerare la Polizia Civile come un bacino di voti e non come un corpo di Polizia che richiede uno statuto speciale e pari diritti e doveri con i corpi militari, starcene zitti e incassare ringraziamenti e pacche sulle spalle.
Magari anche suoi, dato che con quella lettera ci invita inaccettabilmente a starcene zitti quando si parla della Polizia.
Le contraddizioni e l’inappropriatezza della sua missiva, anche per i vincoli di fedeltà che la legano al suo ruolo, sono tanti e tali da fare la coppia con le richieste al sindacato per tirare anch’esso le orecchie alle opposizioni.
Comunicato stampa
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme