Rete: non siamo stati coinvolti nella trattativa
Il Movimento RETE apprende da organi di informazione che ieri sera il Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio ha comunicato la decisione di non prorogare il contratto a tempo determinato, in scadenza il 15 marzo 2020, a venti (20) dei propri dipendenti. RETE non è stata coinvolta in alcun tavolo di trattativa e non ha potuto valutare l’alternativa ad una scelta che assolutamente non condivide. Una decisione presa da un Consiglio d’Amministrazione in cui non vi è alcun membro nominato da questa Maggioranza, senza alcuna esperienza in ristrutturazioni bancarie e retaggio del vecchio Consiglio giunto da Montepaschi Siena che tanto male aveva fatto a Cassa di Risparmio. Un progetto per risollevare Carisp, che perde diversi milioni di euro all’anno, non è più rinviabile, ma non si risolve alcunché licenziando venti persone in un Istituto dagli enormi costi di gestione. Non è dato sapere se la possibilità di un contratto di solidarietà fra dipendenti sia stato caldeggiato, permettendo una proroga dei contratti nell’attesa di un piano industriale serio e competente redatto da un nuovo CdA. Non è dato sapere se sia stata percorsa la strada della riduzione dei costi per la gestione di Delta. Non è dato sapere se sia stata considerata la riqualificazione degli esuberi in attività di recupero e gestione dei crediti deteriorati. RETE chiede una presa di posizione chiara da parte del Governo. Chiede altresì che l’attuale CdA, pur non essendo espressione dell’attuale Maggioranza, fornisca la dovuta spiegazione su scelte così importanti. In ultima analisi, RETE prende le distanze da una scelta che non le appartiene, confermando la totale sfiducia nei confronti del CdA di Carisp che avrebbe già dovuto essere cambiato e attende un incontro chiarificatore con il Congresso di Stato.
Movimento RETE